Economia

Per colpa dei guai di Macron si riapre il caso Fincantieri-Stx

L'acquisizione del 2017 rischia di tornare in alto mare. Pesano i nuovi equilibri sulla Difesa e i veleni all'Eliseo

Per colpa dei guai di Macron si riapre il caso Fincantieri-Stx

Sembrava calma piatta sulla rotta dell'Airbus dei mari nato l'anno scorso con il sofferto accordo tra Italia e Francia con l'operazione Fincantieri-Stx. Tanto che un mese fa, durante una missione a Saint-Nazaire, il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, ha lanciato un messaggio rassicurante al nostro Paese dopo la grande tensione dell'estate scorsa: «Il governo ha deciso di mantenere la vendita dei cantieri Stx agli italiani di Fincantieri».

E invece le acque si sono improvvisamente agitate. Il governo di Parigi ha fatto sapere che sarà «iper-vigile» rispetto alle questioni di etica e conformità nei negoziati tra il gruppo guidato da Giuseppe Bono e quello d'Oltralpe dopo che nei giorni scorsi sul sito del quotidiano La Tribune, l'Agenzia Adit, una società di intelligence detenuta in parte dallo Stato, ha lanciato un avvertimento su Fincantieri, evocando un rapporto che parla di «legami o sospetti legami» tra i suoi fornitori e alcune «organizzazioni criminali». Tra i precedenti La Tribune cita anche i rapporti con Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega nonchè consigliere di amministrazione di Fintecna, controllata da Cdp che a sua volta controlla Fincantieri. Il gruppo di Trieste ha definito le notizie destituite di ogni fondamento e dato mandato ai suo legali di agire «a tutela della propria immagine ed onorabilità in tutte le sedi civili e penali».

Perchè il polverone è stato alzato dai servizi francesi proprio adesso? Nel mirino, finisce anche il dossier delle commesse legate alla Difesa. Ovvero l'altro grande capitolo dell'intesa franco-italiana ovvero il dossier Naval Group (la ex Dcns), controllata per due terzi dal governo francese e per il restante dalla multinazionale Thales, che costruisce navi militari (compresi i sottomarini). Il cantiere dell'accordo con Stx, inoltre, non è stato ancora del tutto sigillato. L'articolo de La Tribune è stato pubblicato nel giorno in cui l'agenzia francese delle partecipazioni statali è entrata in possesso del 100% di Saint-Nazaire (le quote saranno poi distribuite nelle prossime settimane tra Naval Group, Fincantieri, dipendenti e fornitori). Entro l'autunno, deve inoltre arrivare il parere dell'antitrust francese e quello tedesco, come passaggio definitivo dell'operazione.

Non solo. In base agli accordi, la quota dell'1% in prestito dallo Stato francese che garantisce la maggioranza assoluta di Fincantieri potrà essere restituita dopo 12 anni, e richiede la verifica di tutta una serie di adempimenti in questo arco di tempo. Durante il quale, sono destinati a cambiare più volte gli scenari geopolitici, e dunque le alleanze fra i diversi Paesi e anche i diversi continenti. Già in quetsi giorni gli equilibri sono stati scossi dalla nuova sfida lanciata al tandem Merkel-Macron dal presidente Usa, Donald Trump, sul terreno minato dell'aumento del budget per le spese militari. Un dettaglio importante per chi si occupa di sviluppo della difesa europea come fa un altro colosso italiano, ovvero Leonardo Finmeccanica, anch'essa partecipata dal Tesoro e da cui proviene lo stesso Bono. C'è però anche chi sostiene che il vento dei «servizi» sia servito ad alimentare un focolaio interno all'Eliseo: il braccio destro di Macron, Alexis Kohler, è stato indagato all'inizio di giugno per presunti favori alla Msc Crociere, di cui è stato direttore finanziario.

Il gruppo italo-svizzero è uno dei principali clienti dei cantieri Stx e il suo fondatore, Gianluigi Aponte, l'estate scorsa si è schierato pubblicamente contro la vendita a Fincantieri.

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