Economia

Stellantis, Mirafiori hub per Maserati e Fiat 500

Il polo storico di Torino-Mirafiori ritrova la sua centralità produttiva con la benedizione di Stellantis

Stellantis, Mirafiori hub per Maserati e Fiat 500

Il polo storico di Torino-Mirafiori ritrova la sua centralità produttiva con la benedizione di Stellantis. Avrà, infatti, la maggior parte delle produzioni Maserati; inoltre, sarà sempre più «Casa 500». È quanto ha comunicato l'azienda in occasione del Tavolo al Mise, presenti i ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo) e Andrea Orlando (Lavoro) e i sindacati metalmeccanici. La vicina fabbrica «Avvocato Giovanni Agnelli» di Grugliasco, che produce le Maserati Quattroporte e Ghibli, tra il 2022 e il 2024 si dedicherà alle attività di supporto per Mirafiori dove saranno gradualmente trasferiti i 1.100 lavoratori. E per il sito si prospetta, salvo cambi di destinazione, un sacrificio inevitabile. «Non sono stati annunciati esuberi», rassicura Ferdinando Uliano (Fim).

Il redivivo polo torinese, dunque, si concentrerà su Fiat 500 elettrice e la maggior parte della produzione Maserati (Levante, Quattroporte, GranCabrio e GranTurismo) grazie alla creazione di una nuova piattaforma elettrificata. Il via allo «Stellantis Turin Manufacturing District», come è stato denominato il complesso di Mirafiori, «permetterà - spiega l'azienda - di adottare un unico moderno processo di produzione per diversi modelli Maserati (a farne le spese, a questo punto, sarà Ghibli, visto anche il prossimo arrivo del Suv Grecale da Cassino, ndr) in grado di integrare piattaforme, vetture e sistemi di propulsione differenti (dall'endotermico all'elettrico, passando per l'ibrido), assegnando un ruolo chiave all'elettrificazione, all'infotainment e alla guida autonoma».

L'annuncio su Mirafiori segue quello relativo alla nuova piattaforma che sarà realizzata a Melfi per la produzione, dal 2024, di quattro modelli elettrici multibrand e di batterie. Stellantis ha ribadito, davanti a governo e sindacati, «l'impegno a mantenere la presenza e le competenze di produzione e ingegneria nell'area torinese, sfruttando anche la proficua collaborazione con il Politecnico. Un'area, quella del capoluogo, in cui sono stati investiti oltre 2 miliardi negli ultimi tre anni e che, sul fronte della transizione energetica, può contare sul Battery Hub, il più grande impianto Vehicle-to-Grid al mondo e la Solar Power Production Units con i pannelli solari».

I sindacati, da parte loro, in vista dell'accorpamento di Grugliasco, chiedono ulteriori garanzie per lavoratori e missioni produttive. «Ora - afferma Rocco Palombella (Uilm) - occorre un accordo anche sulle condizioni di lavoro da applicare, nonché la maturazione dei premi e dei ratei degli istituti salariali indiretti e differiti, per alleviare le ricadute economiche dei fermi produttivi. Questo Tavolo ministeriale deve proseguire sino alla definizione di una missione per tutti i siti italiani».

Critico Michele De Palma (Fiom): «Manca un piano strategico per i lavoratori».

Commenti