Economia

Esuberi Alitalia a quota 2.600 Ecco tutti i numeri del piano

Pesa la messa a terra di venti Airbus, l'ad Ball taglia anche il suo ufficio e sfila 280 persone dalle vendite

Esuberi Alitalia a quota 2.600 Ecco tutti i numeri del piano

Il piano di tagli voluto da Cramer Ball, ad di Alitalia, non risparmio nemmeno il suo ufficio. Verranno allontanate 39 persone, soprattutto nell'ambito della comunicazione, che riferisce appunto al vertice dell'azienda: relazioni esterne, relazioni istituzionali, corporate communication e ufficio stampa verranno, all'incirca, dimezzati. Duro anche il segno che la scure lascerà sulle funzioni di finanza, approvvigionamento e immobili: 140 persone in meno. A tre cifre anche gli esuberi previsti per l'Information technology, 183 persone, ma qui si sta cercando di esternalizzare gli uffici, trasferendoli a un'impresa fornitrice. Ma il più sorprendente taglio riguarda le vendite, 280 persone in meno (oggi sono circa il doppio), e qui sorge un quesito: come fa un piano industriale a prevedere un aumento dei ricavi del 30% in meno di due anni quando sguarnisce proprio il comparto vendite? Questa faccenda dei ricavi è piuttosto misteriosa. Il piano prevede poi la riduzione della flotta, 20 aerei di medio raggio in meno: come si può fatturare sensibilmente di più con meno macchine e con una politica tariffaria che, stando alle intenzioni, dovrebbe confrontarsi addirittura con quella delle low cost?

Di esuberi si parlerà oggi nell'incontro tra sindacati e governo che in un primo tempo era stato convocato per la mattina e poi è stato spostato al tardo pomeriggio per attendere la conclusione del cda della compagnia. Stando ai documenti che circolano tra gli addetti ai lavori le richieste di tagli tra il personale di terra ammontano a 1.949 persone, compresi circa 600 contratti a tempo determinato (qualcuno dice 2.047 in tutto, ma un po' di confusione è tipica di questi casi). Più colpita l'area operazioni (1.133), handling (232) e manutenzioni (340) compresi; nelle aree di staff gli esuberi saranno al momento 816, compresi, oltre a quelli detti, gli uffici di marketing, strategie e di relazioni con la clientela. L'obbiettivo del sindacato è di ridurre il più possibile il sacrificio; Susanna Camusso ha dichiarato che l'obbiettivo è far scendere il numero «a tre cifre«, quindi meno di mille. Cosa che qualche voce sindacale ritiene possibile grazie a qualche camouflage: per esempio scorporando il numero dei contratti a tempo determinato, e sottraendo quello delle esternalizzazioni. Ritocchi a cui Alitalia non è nuova; qualcuno ricorderà che il taglio di quasi 10mila persone effettuato otto anni fa fu sensibilmente ridotto dividendolo, appunto, tra dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato.

Ma il vero numero degli esuberi salirà a 2.600 perché, finora tenuti sottotraccia, ci sono quelli tra il personale di volo; qui gli addetti non saranno allontanati, ma entreranno a rotazione nel fondo di solidarietà per il trasporto aereo, finanziato con i biglietti dei passeggeri, che provvederà a integrare gli stipendi. I 20 Airbus 320 che il piano prevede di lasciare a terra «valgono» 200 tra piloti e comandanti e 400 assistenti di volo; in tutto altre 600 persone che lavoreranno di meno e saranno pagati dall'azienda per l'impegno svolto e per il resto dal fondo. Il fondo sta tuttora provvedendo a una coda di prestazioni concordate nell'ultima sforbiciata di due anni fa.

Il governo sta studiando gli ammortizzatori sociali possibili, magari una cassa integrazione a zero ore per quattro anni, simile a quei sette anni di cassa e mobilità varati nel 2008 prima della nascita di Cai.

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