Economia

Per la famiglia Agnelli una cedola da 37 milioni

La Sapaz fissa il dividendo a 10 euro. Marchionne: «Il 13 ottobre il 10% di Ferrari a New York. Pronto a restare in Fca dopo il 2018»

Un assegno da 37,4 milioni, pari a dieci euro per ogni azione: è il dividendo che l'accomandita G. Agnelli & C Sapaz , che controlla il gruppo Fiat Chrysler Automobiles, girerà alla famiglia torinese per l'anno 2014. La cedola della cassaforte, le cui azioni valgono 50 euro, supera gli 8 euro dell'anno precedente (29,2 milioni) così da compensare la maggiore fiscalità. Nel 2014 si era però aggiunta la distribuzione di azioni gratuite: 54 milioni circa il controvalore complessivo tra cash e carta.

Al Lingotto di Torino l'assemblea della cassaforte di casa Agnelli, dopo la partitella in famiglia (ramo Agnelli vs ramo Nasi) disputata giovedì allo Juventus Stadium, ieri si è riunita per approvare i conti dell'ultimo esercizio. Ospite d'onore di John Elkann, Jacob Wallenberg, presidente di Investor Ab ed esponente della famiglia svedese che, alla quinta generazione, controlla o detiene partecipazioni in vari colossi.

All'assise è intervenuto Sergio Marchionne, ad di Fca e presidente di Ferrari, il quale ha riproposto la relazione «Confessions of a capital junkie», la stessa che aveva animato la discussione con gli analisti seguita alla prima trimestrale. Marchionne sottolinea così la sua costante attenzione alla necessità di un maggiore consolidamento nel settore delle quattro ruote, così da evitare nuove crisi aziendali.

Nel pomeriggio, il top manager è poi tornato sull'argomento a Venezia, al convegno Italia-Usa, dove ha precisato di non avere avviato alcuna discussione intenzionale con gli azionisti di Gm, dopo il secco no all'invito italiano a nozze, arrivato dall'ad Mary Barra. Apprezzamenti, invece, sono stati indirizzati verso Tesla Motors, l'azienda di auto sportive elettriche: «Continuiamo a parlare con loro, mi piace molto il suo ad Elon Musk e quello che fanno». Lo stesso Musk, come anticiapto dal Giornale , ha già aperto «a possibili accordi con Fca».

Dopo una stoccata alla leader della Cgil, Susanna Camusso, contraria alla costituzione di un sindacato unico («dice cavolate piuttosto grosse...»), l'ad di Fca ha aggiornato l'iter che porterà il 10% di Ferrari a Wall Street. Per il Cavallino la campanella del Nyse potrebbe suonare il 13 ottobre. Nessuna novità, invece, sul possibile trasferimento della sede fiscale della casa di Maranello a Londra. E se dovesse avvenire, «Ferrari pagherà le tasse in Italia, come le paga Fca». All'assemblea torinese della Sapaz ha parlato anche l'ad di Cnh, Richard Tobin, indicato tra i possibili successori di Marchionne al vertice di Fca. Sul tema della successione, però, c'è stato un colpo di scena. «Se gli azionisti me lo chiedono - ha puntualizzato Marchionne - rimango oltre il 2018», ma in caso, ha precisato, «di un consolidamento significativo». Il 24 giugno, intanto, ad Arese ci sarà la presentazione cioè del primo modello del nuovo corso, la berlina Giulia. Ieri sono arrivati i primi inviti di partecipazione all'evento, battezzato «An italian creation». «Il lancio dell'Alfa Romeo Giulia - ha aggiunto l'ad - farà ripartire la fabbrica di Cassino».

Il 24 giugno ad Arese, la presentazione del nuovo corso di Alfa Romeo, con la berlina «Giulia»

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