Economia

Fca: "Niente sudditanza a Peugeot"

Il gruppo ai sindacati: «Investimenti avanti, no a chiusure di siti»

Fca: "Niente sudditanza a Peugeot"

I sindacati incassano le rassicurazioni di Fca: confermati gli investimenti di 5 miliardi per i prossimi anni, nessuna chiusura di fabbriche in Italia e garanzie per l'occupazione. Alle organizzazioni dei lavoratori - Cisl Fim, UilUilm, Ugl e Fismic Confsal - non resta ora che attendere i primi sviluppi del piano di fusione tra Fca e Psa appena avviato. E lo stesso vale per la Fiom che ieri ha incontrato separatamente la delegazione di Fca composta da Pietro Gorlier, responsabile Emea, e Pietro De Biasi, capo delle relazioni industriali.

Da fissare, ora, gli incontri con i sindacati di Polonia e Serbia, dove Fca produce. Negli Usa, il gruppo ha appena siglato il nuovo contratto di lavoro per i prossimi quattro anni con il sindacato Uaw. L'intesa Fca-Psa è di portata globale e le ricadute riguarderanno le strutture produttive di numerosi Paesi in più Continenti.

Da questo momento, inoltre, i sindacati italiani dovranno pensare a chi designare, come rappresentante dei lavoratori, nel cda del nuovo gruppo. «Guardo a un quadro aziendale, a una persona ovviamente competente e qualificata», afferma Roberto Di Maulo, segretario generale di Fismic Confsal. Ci vorrà comunque del tempo prima che si trovi un accordo sul nome. Bisognerà prima attendere che Fca e Psa sistemino i tasselli principali del mosaico che porterà alle nozze.

I sindacati sono stati anche rassicurati sugli equilibri interni in Fca-Psa, vista la presenza nell'azionariato dello Stato francese, mentre il futuro ad sarà l'attuale capo del gruppo di Parigi, il portoghese Carlos Tavares. «In Fca hanno voluto sottolineare - precisa, in proposito, Rocco Palombella (Uilm) - che il presidente John Elkann avrà un ruolo importante e che la quota di Exor è di gran lunga superiore a quella nelle mani dell'Eliseo. A partire dal 2021 si sapranno quali saranno le missioni e le sinergie possibili per i vari modelli. Tutti i 400mila dipendenti del nuovo gruppo saranno tutelati».

«È stata confermata la piena occupazione entro il 2022 - aggiunge Marco Bentivogli (Fim) -.

Un utilizzo sinergico di piattaforme condivise per la progettazione e la produzione di nuove vetture, sia ibride ricaricabili sia full electric, può creare le condizioni di sviluppo, volumi e riduzione dei costi per l'aumento delle economie di scala, ma il tutto deve essere accompagnato da forti investimenti per affrontare nel modo migliore la transizione verso l'elettrico».

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