Economia

Financial Times contro sovranisti: "Con loro nuova crisi sarà peggiore"

Secondo il quotidiano economico-finanziario, una nuova crisi sarà difficile da risolvere per colpa dell'ascesa dei movimenti nazionalisti

Financial Times contro sovranisti: "Con loro nuova crisi sarà peggiore"

Il Financial Times lancia l'allarme sui nazionalismi. Secondo il quotidiano economico, l'ascesa dei movimenti sovranisti renderà un'eventuale prossima crisi economica ancora più difficile da affrontare rispetto a quella scaturita dal crollo di Lehman Brothers.

Secondo l'analisi del Ft, la crisi è stata una dei maggiori responsabili dell'avvento dei movimenti cosiddetti populisti. La ragione è data dal fatto che il mondo della finanza è stato percepito dagli elettori come la causa di questo crollo dell'economia mondiale, provocando una completa sfiducia nelle élite politiche e finanziarie. Questo diffuso malcontento ha generato, come reazione, la nascita e l'esplosione di movimenti contrari all'establishment.

Il problema, come riporta il Corriere della Sera, sarebbe però racchiuso nel fatto che se questi movimenti hanno rappresentato la risposta popolare a chi è accusato di essere responsabile della crisi, dall'altro lato le proposte di questi movimenti renderanno difficile risolverne un'altra. L'avvento delle politiche protezionistiche, secondo il giornale economico-finanziario del Regno Unito, intaccherebbe quel sistema di cooperazione internazionale che è riuscito, a loro dire, a limitare i danni della crisi sistemica che ha colpito in particolare Europa e America.

E una nuova crisi potrebbe essere alle porte. Come scrive il Corriere, "la politica monetaria estremamente espansiva degli ultimi anni e l'allentamento quantitativo [...] hanno ingigantito il problema del debito. Da qui, secondo il Financial Times, il prosperare di nuovi rischi". I bassi tassi di interesse potrebbero aver creato nuove bolle e i mercati azionari ai massimi storici sono un pericolo. Inoltre, nei mercati emergenti ci sono forti problemi legati all'indebitamento, mentre l'Eurozona appare non solo debole ma anche lontana dalla sua realizzazione.

E con la guerra dei dazi di Donald Trump contro la Cina, i pericoli non fanno che aumentare.

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