Economia

Fisco, ecco come arrivare al ravvedimento

L’agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti informazioni per segnalare dimenticanze ed evitare inutili contenziosi. È il fisco che ti chiama

Fisco, ecco come arrivare al ravvedimento

Un messaggio maledetto inviato dallo Stato al sempre più indifeso cittadino italiano. Troppo spesso tartassato e contento. “Gentile contribuente, ti scrivo perché, probabilmente, hai dimenticato di dichiarare alcuni redditi, o imponibili ai fini Iva e Irap, o hai commesso qualche errore”. Iniziano così le lettere del fisco che invitano i contribuenti al ravvedimento per evitare l’emissione di accertamenti o altre contestazioni. L'obiettivo è evitare inutili contenziosi.

È lo Stato che parla e tu sei costretto ad ascoltare. Negli ultimi anni è diventato più intenso il rapporto epistolare tra fisco e contribuenti con l’agenzia delle Entrate che invita questi ultimi al ravvedimento. Lo scrivono Salvina Morina e Tonino Morina sul Sole 24 ore. Il perdono viene spesso sollecitato dalla stessa agenzia che mette a disposizione degli italiani informazioni per segnalare dimenticanze e omissioni di redditi, Iva e Irap, a seguito dell’incrocio dei dati con le dichiarazioni annuali o le comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva presentate.

Il ravvedimento potrà essere fatto, pagando le maggiori imposte dovute, gli interessi e le sanzioni in misura ridotta. Questo tipo di lettere e le comunicazioni relative intendono promuovere l’adempimento spontaneo dei contribuenti, invitandoli ad avvalersi del ravvedimento ultrannuale. L’obiettivo è quello di instaurare un proficuo dialogo e migliorare il rapporto.

L’agenzia delle Entrate rende disponibili le informazioni per valutare la correttezza dei dati in suo possesso. Questo consente al contribuente di fornire elementi, fatti e circostanze non conosciuti alle Entrate in grado di giustificare la presunta anomalia. Nella comunicazione sono contenuti i seguenti dati: codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente. Numero identificativo della comunicazione, anno d’imposta e trimestre di riferimento, in caso di liquidazione periodica Iva. Codice atto. Modalità attraverso le quali consultare nel dettaglio gli elementi relativi all’anomalia riscontrata. Invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione, anche tramite il canale di assistenza Civis, nel caso in cui il contribuente ravvisi inesattezze nei dati in possesso dell’agenzia delle Entrate.

La lettera viene trasmessa agli indirizzi di posta elettronica certificata. La stessa comunicazione e le relative informazioni sono consultabili dal contribuente che può chiedere informazioni, o segnalare alle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti. Nel caso in cui il contribuente ritiene corrette le informazioni del Fisco, può avvalersi del ravvedimento. Il ravvedimento è impossibile solo in caso di notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento, nonché il ricevimento di comunicazioni di irregolarità, cosiddetti avvisi bonari a seguito di controllo automatizzato o formale delle dichiarazioni presentate. A conti fatti a perderci è come sempre il povero cittadino.

Sempre più strozzato da un fisco eccessivo e che troppo spesso non fa sconti a nessuno.

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