La Fornero prima di Quota 100. Ecco la trappola per chi lascia

"Quota 100 supererà la Fornero". Lo slogan usato in campagna elettorale dal ministro degli Interni, Matteo Salvini, adesso inzia a perdere la sua efficacia. La riforma Fornero è ancora viva e di fatto resta il principale canale usato per andare in pensione. Lo sa bene il comparto scuola che di fatto nel 2019 vivrà uno degli anni più diffiicili sul campo delle entrare e delle uscite per le risorse umane. Infatti, dopo il "panico" scoppiato negli ospedali per l'addio al lavoro di migliaia di medici che useranno la porta di Quota 100, tocca alle scuole. Migliaia di docenti e di addetti amministrativi hanno già presentato richiesta per l'uscita dal mondo del lavoro con il nuovo sistema previdenziale di Quota 100.

Ma attenzione, proprio per i 18-19mila della scuola che hanno già chiesto di poetr andare via con quota 100 potrebbe esserci una clamorosa beffa. C'è infatti il rischio che alcuni di questi possano restare imbrigliati in una pericolosa trappola burocartica. Una circolare del ministero dell'Istruzione rende il percorso dei quotisti verso la pensione in salita. Come riporta Repubblica, nella circolare viene indicato in modo chiaro il piano operativo. Fino al 10 maggio verranno analizzate tutte le richieste presentate con i requisiti per la Fornero. Poi, solo dopo, comincerà l'analisi delle domande per quota 100. Il tutto dovrebbe chiudersi il 17 maggio, ma è difficile pensare che dal 10 al 17 si possano esaminare migliaia di domande. Ma attenzione: la finestra per l'uscita dei dipendenti pubblici è prevista per l'1 settembre. Se L'Inps non riuscisse ad esaminare tutti i requisiti in tempo utile (ovvero entro il 31 agosto) allora scatterebbe una beffa clamorosa: la finestra di uscita sarebbe a settembre 2020, pur con tutti i parametri regolari per l'addio al lavoro con quota 100. Un anno in più in servizio per lasciar spazio (burocraticamente) alla Fornero.