Economia

Per «guidare» il Cavallino meglio puntare sui titoli Fca

Da qui al 6 gennaio prossimo, giorno nel quale è previsto il distacco di Ferrari da Fiat Chrysler Automobiles, cosa è meglio che facciano coloro che intendono inserire nel loro portafoglio anche le azioni «Race» del Cavallino rampante?

Premesso che i primi giorni di quotazione hanno visto il titolo della «Rossa» partire come un razzo e sorpassare senza problemi il prezzo di collocamento di 52 dollari, nonostante almeno il 40% degli aspiranti azionisti siano rimasti a bocca asciutta ai box, dal mercato c'è chi suggerisce di non prendere decisioni avventate o legate unicamente al desiderio sfrenato di fare in qualche modo subito parte della famiglia di Maranello.

Non bisogna, infatti, dimenticare che da qui al 6 gennaio, Fca è sempre proprietaria dell'80% di Ferrari e, quindi, chi acquista azioni del Lingotto di riflesso è come se avesse in mano l'80% del Cavallino rampante. «Il mio consiglio - afferma l'amministratore delegato di Assiteca Sim, Roberto Russo - è quello di entrare in Ferrari attraverso Fca e non direttamente tramite Wall Street o aspettando lo sbarco del titolo “Race” in Piazza Affari. Tutto il gruppo automobilistico, se includiamo gli azionisti del convertendo, ha un valore di circa 21 miliardi; di questi, 8 miliardi riguardano la quota Ferrari. Il Cavallino rampante, dunque, pesa su Fca per circa il 40%, mentre a mio parere il vero equilibrio sarebbe un rapporto 30 Ferrari/70 Fca».

Gli azionisti Fca, inoltre, hanno già intascato dalla quotazione di Ferrari circa un miliardo di euro, a cui si devono aggiungere i 2,25 miliardi della cedola straordinaria, tra dividendi e trasferimenti di liquidità, che sarà staccata prima dello spin-off dell'Epifania.

«Sono, dunque - spiega Russo - poco meno di 3,5 miliardi che serviranno ad abbattere l'indebitamento di Fca. Ecco perché, allo stato attuale, oggi conviene puntare sul Lingotto. La forbice, come si vede, è a vantaggio di Torino».

E gli obbligazionisti? Per loro è in arrivo la super cedola da 2,25 miliardi. E Fca sarà obbligata alla conversione del convertendo che trasforma il debito in azioni. «Quindi, saranno creditori di una società meno indebitata», conclude l'ad di Assiteca Sim.

Intanto, il prossimo 3 dicembre, nella sede legale di Amsterdam, è in programma l'assemblea straordinaria degli azionisti Fca. L'assise sarà chiamata ad approvare una scissione in forza della quale Fca trasferirà tutte le azioni da essa detenute in Ferrari a Fe Interim B.V., neo-costituita società olandese, contro l'emissione, da parte di Fe Interim B.V., di azioni ordinarie e azioni a voto speciale a beneficio degli azionisti detentori delle corrispondenti azioni Fiat Chrysler Automobiles.

Fatto lo scorporo, dunque, per ogni 10 azioni Fca corrisponderà un'azione Ferrari.

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