Economia

"Ho giurato sull'interesse della Nazione. ​Manovra? Serve stare attenti'

Il ministro Tria smorza le illusioni di sforamento del deficit dei grillini: "Proseguire sul sentiero di discesa del debito"

"Ho giurato sull'interesse della Nazione. ​Manovra? Serve stare attenti'

Lega e Movimento Cinque Stelle pressano il ministero dell’Economia ma Giovanni Tria prova a resistere. E lo fa mandando un messaggio diretto a chi da qualche giorno lo invita a trovare i soldi per le promesse elettorali. Il pensiero va diretto a Casalino, grillino portavoce del premier che si dice pronto a cambiare tutti i vertici del Mef se necessario. Ma anche a Luigi Di Maio, che ieri a Porta a Porta ha minacciato di non votare la nota di aggiornamento al Def qualora non risulti essere “coraggiosa”. Tradotto: o Tria trova i fondi per il reddito di cittadinanza o il M5S è pronto a reagire.

Il ministro dell’Economia è oggi ospite di un convegno di Confconmercio e, in vista della manovra del 2019, ricorda ai naviganti che il pareggio di bilancio è in Costituzione. Ed è a quella Costituzione che Tria dice di aver promesso fedeltà. "Ho giurato nell'interesse della Nazione – sostiene il ministro - non di altri, poi ognuno può avere la sua visione dell'interesse della Nazione ma abbiamo giurato tutti".

Le mani giallo e verdi del governo da qualche giorno grufolano nelle tasche (vuote) delle povere finanze pubbliche. La Lega vuole la pace fiscale “spacchettata” (anche se sembra aver deciso di attuarla nel 2019) e un taglio delle accise almeno da 300 milioni. Il Movimento punta invece al reddito minimo, al taglio delle pensioni d’oro e alla “pensione di cittadinanza” da 780 euro. In mezzo però ci sono i limiti al deficit richiesti dall’Europa (alla fine si dovrebbe arrivare a un compromesso dell’1,8-1,9%) e soprattutto il ministro Tria.

"La Manovra deve essere di crescita ma non deve lasciare dubbi sulla sostenibilità del debito”, spiega il titolare del Mef. Certo, ci sarà il “reddito di cittadinazna” per “permettere più facilmente le trasformazioni del tessuto produttivo che creano problemi transitori nel tessuto sociale”. Ma senza corse in avanti. "Quando abbiamo chiesto la fiducia c'è stato anche questo – ricorda - di proseguire sul sentiero di discesa del debito per conservare la fiducia degli investitori, ma anche dei risparmiatori, perché dobbiamo difendere i risparmi degli italiani dall'aumento dei tassi". Di Maio è avvertito.

Sul contenuto della manovra comunque Tria ha confermato alcuni degli annunci fatti in questi mesi. La flat tax si farà, "il primo anno andrà incontro alle piccole imprese" e "negli anni successivi affronteremo il problema Irpef", ma il "primo impegno" sarà "impedire l'aumento della pressione fiscale e sterilizzare le clausole di salvaguardia dell'Iva". "Noi siamo partiti da una situazione in cui c'era un accordo con la Commissione europea che si basava su un forte incremento della pressione fiscale - spiega - Se si programma la finanza pubblica in questo modo il primo punto da affrontare è questo problema: andare verso la riduzione della pressione fiscale".

Sulla legge Fornero il ministro è cauto, ma ottimista.

Per Tria bisogna risolvere "alcune difficoltà che si sono trovate nell'applicazione della Fornero" in modo da "accompagnare l'uscita dalle imprese di un personale che è diventato molto anziano a favore dei giovani".

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