Inps, l'età media in aumento: promossa la riforma Sacconi

Nel 2012 l'età media aumenta di un anno. L'Inps promuove la riforma del governo Berlusconi. E rilancia: "La Fornero in linea con Sacconi"

Nei primi sei mesi del 2012 l’età media per l’accesso al sistema previdenziale nel privato è stata di 61,3 anni, un anno in più rispetto ai 60,4 anni registrati nel 2011. L’eta media è superiore di due anni rispetto alla Francia (59,3 anni) e vicina a quella tedesca (61,7 anni). Al tempo stesso l'Inps fa notare il crollo delle nuove pensioni nel primo semestre dell'anno: gli assegni liquidati sono stati 84.537 con un calo del 46,99% rispetto al 2011.

I buoni dati registrati dall'Inps sono l’effetto della finestra mobile e dello scalino scattati nel 2011 mentre la riforma voluta dal ministro del Welfare Elsa Fornero avrà impatto a partire dall'anno prossimo. "Questi dati dimostrano che le riforme hanno funzionato e che il sistema previdenziale è stato messo in sicurezza", ha commentato il presidente Antonio Mastrapasqua, in un colloquio con l’Ansa, precisando che "questi sono dati dell’economia reale del Paese". Secondo Mastrapasqua, è infatti "un segnale per l’Europa e per i mercati". Il dato sull’aumento dell’età media di pensionamento risente soprattutto dell’effetto combinato dello scalino per la pensione di anzianità e dell’introduzione della finestra mobile mentre non tiene ancora conto della riforma Fornero che dispiegherà i propri effetti solo a partire dall'anno prossimo. Per chi è uscito dal lavoro grazie alla pensione di anzianità l’età media di pensionamento è passata dai 58,8 del 2011 a 59,8 anni nei primi sei mesi del 2012 mentre per la pensione di vecchiaia si è passati da 62,9 anni a 63,3. L’incremento più contenuto per l’anzianità si è avuto per l’anzianità dei lavoratori dipendenti (da 58,7 a 59,1 anni. Nella vecchiaia si è avuta una vera e propria impennata dell’età media per i lavoratori autonomi (da 63,3 a 68,4 anni) a fronte di una caduta di quasi il 90% del numero degli assegni passati dai 32.939 dei primi sei mesi 2011 a 3.621 nei primi sei mesi del 2012. Se si guarda al complesso delle pensioni Inps (vecchiaia e anzianità) aumenta il divario tra l’età media alla decorrenza tra i lavoratori dipendenti e autonomi e raggiunge i due anni. Per i dipendenti si è passati da 59,9 anni nel 2011 a 60,9 anni nel primo semestre 2012 mentre per gli autonomi si è passati da 61,2 a 62,9 anni.

"L’Italia - spiega Mastraspasqua - ha fatto i compiti e ha i numeri in regola per rassicurare chi vuole scommettere sul futuro positivo e stabile per i conti pubblici". Insomma, tutte le riforme hanno funzionato. I dati di oggi si riferiscono alla riforma voluta dall'ex ministro del Welfare Maurizio Sacconi che ha introdotto la finestra mobile e il legame con l’aspettativa di vita. "La riforma della Fornero - fa notare Mastrapasqua - ha proseguito sulla linea di Sacconi e Tremonti velocizzando la transizione. È stato messo in sicurezza il sistema previdenziale. È un segnale di stabilità del Paese".

Mastrapasqua spiega inoltre che "l’età media di accesso al pensionamento è aumentata di un anno, l’Italia è a 61,3 anni, abbiamo superato di gran lunga la Francia (59,3 anni) e stiamo per agganciare la Germania (61,7 anni): Il nostro sistema a questo punto è un esempio virtuoso di welfare previdenziale per gli altri Paesi. Riteniamo di poter chiudere il bilancio Inps 2012, senza tenere conto dell’Inpdap, con il segno più".

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