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L'Ania lancia l'allarme clima: "Italiani poco assicurati"

La presidente Farina: "L'incertezza è la condizione del nostro tempo, il Paese va protetto. Pubblico e privato collaborino"

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Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono un "elemento essenziale per la stabilità finanziaria" del Paese e per la crescita. È Maria Bianca Farina, presidente di Ania, l'associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, a leggere il messaggio del capo dello Stato che apre l'assemblea annuale a Roma. Poco dopo anche quello della premier Meloni al settore che è «un prezioso alleato»: nella delega fiscale ci saranno anche «norme su risparmio e copertura assicurativa» che mettano al centro «la cura della persona, con molta attenzione a fragili e anziani».

La presidente Farina nella sua relazione ricorda l'anno scorso, la congiuntura internazionale tra conflitto, inflazione e rialzo dei tassi di interesse. Nel 2022 «la redditività del settore si è ridotta» soprattutto per l'inflazione. Nei rami vita si registra «una riduzione del risultato di esercizio da 4,3 miliardi nel 2021 a -0,4 miliardi nel 2022». Le polizze vita tradizionali sono state «l'unica asset class in grado di proteggere integralmente e mantenere indenni i risparmiatori», i quali hanno subito una perdita dell'11,7% sull'azionario e del 17,2% sull'obbligazionario europeo. Col rialzo dei tassi però, dalla seconda metà del 2022, le sono aumentate le estinzioni anticipate dei contratti, con i risparmiatori a caccia di rendimenti più elevati. Il saldo tra premi e uscite è stato di 16 miliardi, dimezzato sul 2021, seppur ancora positivo. Nei primi quattro mesi del 2023 invece la raccolta netta è stata negativa per 7 miliardi.

«È evidente che siamo in una fase difficile - spiega Farina -. È necessario creare le condizioni per cui l'assicurazione vita possa continuare a fornire risposte efficaci ai bisogni di sicurezza, stabilità e investimento di lungo termine degli italiani». Cita poi il crac Eurovita e il disastro evitato grazie a «una complessa operazione di sistema» per salvaguardare i clienti.

Ma soprattutto, dopo l'intervento del ministro delle Imprese Adolfo Urso - che ha ricordato come nel ddl Made in Italy ci sia spazio per una norma sul rischio catastrofale che possa garantire che almeno il 30% dei premi siano pagati subito per alluvioni e terremoti - Farina ha ricordato all'Emilia Romagna e alle popolazioni colpite che «le compagnie assicurative continueranno a essere al vostro fianco». Ci sono però delle certezze su cui poter agire da subito, avverte la presidente: il cambiamento climatico non è un rischio, «ma una realtà». L'assicurazione contro le catastrofi è uno «strumento chiave per contenere le perdite». Oggi invece in Italia, includendo anche i terremoti, la quota di danni assicurati non supera il 14%: «Il dato più basso fra i principali paesi Ue».

E c'è l'invecchiamento popolazione, scritto nelle statistiche: gli over 80 cresceranno «da 4 milioni a circa 5,5 milioni tra vent'anni (+37%)», con «la richiesta di assistenza destinata a salire impetuosamente». L'aumento dell'aspettativa di vita non deve però diventare «un onere per i familiari, spesso le donne», né «un altro ostacolo alla conciliazione per le donne tra vita familiare e lavoro» e dunque «alla natalità». Per questo «vorrei dire al governo, che noi ci siamo - ricorda la presidente -. Le sfide aumentano, il debito pubblico è elevato. Si impone una riflessione di grande realismo». La via indicata da Farina è il combinato tra risorse pubbliche e private, «un modello di welfare innovativo» con cui «associare più strettamente il sistema pubblico con l'assicurazione privata, che nel tempo ha già dimostrato la sua efficacia, per creare un sistema di protezione più inclusivo». Per ora gli italiani devono compensare di tasca propria: la spesa totale privata per integrare prestazioni pubbliche supera i 100 miliardi.

Nelle famiglie questa spesa viene dirottata per il 46% alla salute e per il 34% sull'assistenza per le persone non autosufficienti.

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