Economia

L'Italia è la cenerentola mondiale dell'auto

L'Italia è la cenerentola mondiale dell'auto

Va all'Italia la maglia nera tra i 25 principali mercati mondiali dell'automobile. È il risultato dell'analisi svolta nel primo semestre dell'anno da focus2move.com. «Il nostro Paese - spiega Carlo Simongini, amministratore delegato del sito che fornisce dati sull'automotive - sta ripercorrendo il crollo che due anni fa aveva riguardato la Spagna. Un primato negativo che suona come l'ennesimo campanello di allarme rispetto a un settore che, tra fiscalità eccessiva e caro carburanti, insieme all'assenza di una politica di sviluppo da parte del governo, non riesce a rialzare la testa.
In attesa dei dati ufficiali sulle immatricolazioni in Europa di luglio e agosto, che l'Acea (Associazione dei costruttori del Vecchio continente) presenterà a metà settembre, focus2move.com ha evidenziato un nuovo calo il mese scorso, che si aggiunge al -1,7% registrato in giugno e appesantisce il consuntivo da inizio anno.
In luglio, secondo il sito, l'Europa a 27 e i Paesi Efta (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein) hanno perso il 7,1% delle vendite rispetto a un anno fa. I cali più marcati riguardano Olanda (-26,5%), Italia (-20,5%) e Spagna (-16%). Giù, questa volta, anche la Germania (-5%) e mese negativo per la Francia (-7%). Si salvano il Regno Unito (+9,3%), la Danimarca (+28%) e il Belgio (+5,2%). Il dato peggiore, anche se per ora solo a livello di stima, riguarda la Grecia: -36 per cento. «La Gran Bretagna - commenta Simongini - rappresenta l'unica nota positiva, anche grazie all'effetto Olimpiadi, in uno scenario che ha visto in diminuzione pure i mercati solidi, come Svizzera (-3,2%), Polonia (-9,7%) e Repubblica Ceca (-7,95%). In questo momento è difficile fare previsioni sul mercato europeo nel suo complesso a causa dell'attuale incertezza economica e finanziaria. Tuttavia, riteniamo che l'anno chiuderà intorno a 12,9 milioni di vetture, ossia il 6% in meno del 2011. Stimiano anche che il 2013 sarà ancora in diminuzione, fino a 12,6 milioni di unità, a causa della saturazione del mercato e del progressivo sviluppo di una mobilità alternativa all'automobile». In Germania, focus2move sottolinea, nonostante la caduta generale delle vendite, il buon risultato ottenuto dalla Volkswagen (23% di quota) e Audi (9%), mentre Mercedes (seconda in classifica) ha superato Bmw. A incidere sul mercato, secondo l'analisi del sito, è anche l'attesa per la nuova Volkswagen Golf, giunta alla settima generazione, che sarà svelata al prossimo Salone di Parigi. Proprio dalla futura Golf ci si aspetta un nuovo impulso alle vendite, viste in crescita a fine anno del 3% nel Paese. In Francia, invece, a prevalere sono le preoccupazioni dopo che il gruppo Psa Peugeot Citroën ha annunciato la chiusura, nel 2014, della fabbrica storica di Aulnay e il taglio di 8mila posti. La nuova berlina compatta 208, comunque, ha permesso alla Peugeot di guadagnare la testa della vendite, superando di poco la rivale Renault. Per la Francia, comunque, sarà un 2012 negativo: il calo del mercato è visto intorno all'11,5 per cento. Secondo uno studio di ricerca condotto dal manager svedese Lars Holmqvist, la grave crisi che attraversa l'industria automobilistica europea potrebbe comportare la perdita di mezzo milione di lavoratori, indotto compreso. «A pagare dazio - afferma l'indagine - saranno soprattutto Francia e Italia dove Psa e Fiat stanno andando verso un'ulteriore riduzione del personale.

L'emorragia di posti dura peraltro da tempo: -800mila addetti dal 2007».

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