Economia

Di Maio gela Atlantia: "Via le concessioni"

Riconosciuta validità alla perizia su Genova. La società respinge le accuse

Di Maio gela Atlantia: "Via le concessioni"

Nemmeno il tempo di festeggiare il balzo di utili e ricavi messi a segno nel semestre che sulla testa di Atlantia ricade la spada di Luigi Di Maio. Il ministro è, infatti tornato a minacciare il ritiro della concessione ad Autostrade alla luce dell'esito delle perizie sul Ponte Morandi di Genova e il titolo della società dei Benetton ha perso più del 3 per cento.

L'ennesimo attacco è partito dopo la relazione, uscita giovedì, dei tre periti chiamati a valutare le condizioni del ponte: «Ci sono tante cose che mettono i brividi, ma una in particolare: la mancanza per 25 anni di interventi significativi di manutenzione, praticamente da quando la competenza ha smesso di essere dello Stato», ha scritto su Facebook il vicepremier, aggiungendo che «è inaccettabile e bisogna avviare al più presto il procedimento di revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia. Il nostro compito è anche quello di fare capire, a questi signori, che il governo adesso li controlla, per impedire che il profitto prevalga sul bene collettivo».

Immediata la replica di Autostrade che rigetta in toto «ogni accusa generalizzata di mancanza di manutenzione, augurandosi che nella fase successiva si possa appurare cosa ha realmente determinato il crollo e come mai nessuno dei sistemi e dei consulenti dedicati al monitoraggio abbiano mai evidenziato alcun rischio». In un lungo comunicato Aspi aggiunge che «i difetti evidenziati dalla perizia non erano tali da compromettere la tenuta del ponte».

Proprio ieri Atlantia ha diffuso i risultati del primo semestre durante il quale la società ha effettuato «ulteriori accantonamenti pari a 6 milioni di euro» per il crollo del ponte, «correlati essenzialmente ai risarcimenti agli eredi delle vittime e ai feriti incrementando l'onere complessivo al lordo del relativo effetto fiscale rilevato nel bilancio consolidato 2018, pari a 513 milioni», si legge in una nota. A questi oneri si aggiungono i mancati ricavi da pedaggio relativi all'esenzione sull'area genovese che nel primo semestre 2019 sono stimati pari a 10 milioni. Il semestre di Atlantia è stato archiviato con un utile di 777 milioni (+46%) e ricavi operativi pari a 5,6 miliardi (+2,7 miliardi). Pesa l'incognita Alitalia: «La gestione operativa prefigura per il 2019 un andamento positivo, fermo restando l'impatto sui risultati a fine esercizio che potrebbe essere determinato», tra l'altro, «da eventuali discontinuità nell'operatività della compagnia aerea di bandiera».

E nel capitolo sull'evoluzione prevedibile della gestione, vengono evidenziati anche «i potenziali rischi derivanti» dall'iter avviato dal ministero delle Infrastrutture per la revoca della concessione.

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