Economia

Marchionne alla finestra: «Niente nuova offerta a Gm»

L'ad del Lingotto: «Aspettiamo che si presenti l'opportunità giusta». Entro il 30 il documento sull'Ipo Ferrari alla Sec. Il mercato: nel secondo trimestre «ebit» su

Gm, Sec e Uaw sono i tre acronimi che terranno banco per i prossimi mesi. Tre situazioni (la partita a scacchi con General Motors ; il documento sulla quotazione di Ferrari che entro il 30 sarà depositato alla Securities and exchange commission ; le trattative con il sindacato United auto workers sul nuovo contratto per le tute blu di Fca, Gm e Ford negli Usa) che vedranno da qui ai prossimi mesi Sergio Marchionne al centro dell'attenzione.

La partita a scacchi tra Fca e Gm continua, anche se le discussioni riguardano sempre il mercato e gli azionisti del colosso di Detroit. Marchionne, dialogando con il New York Times, ha detto di essere «stato rifiutato una volta» e, quindi, di non voler volersi far «sanguinare il naso una seconda volta». In pratica, non non ci sono piani per presentare un'altra offerta di fusione a Gm.

Secondo fonti vicine al braccio di ferro si tratterebbe di un ripiegamento momentaneo, ferma restando la convinzione della necessità di un consolidamento nell'industria automobilistica per massimizzare gli investimenti di capitale in nuove tecnologie. Insomma, Marchionne resta alla finestra: «Aspettiamo che si presenti l'opportunità giusta. «Il tempo - commenta un analista - non è un problema, anche se per Fca sarebbe molto importante “chiudere” prima che Barack Obama, il quale ha favorito l'operazione Chrysler, lasci la Casa Bianca». La ferma volontà di procedere a un nuovo consolidamento del settore piace, intanto, a Steven Rattner, il capo della Task Force di Obama che ha seguito il processo di ristrutturazione dell'industria automobilistica Usa. In un'intervista, Rattner ha sì ammesso che il piano di Marchionne è difficile da perseguire, per poi ricordare che l'idea del consolidamento «è un chiodo fisso dell'ad di Fca fin dal 2009», quando è partito il progetto di fusione con Chrysler. «Marchionne è un fine pensatore - le parole di Rattner - ed è difficile non concordare con le sue riflessioni».

Entro il 30 luglio, intanto, quando il cda di Fca dovrà approvare i dati del secondo trimestre (nel mercato c'è chi vede l'ebit salire del 12% a 1,1 miliardi da 960 milioni di un anno fa, grazie anche all'apprezzamento del dollaro: +24%), la Sec dovrebbe ricevere i documenti relativi alla quotazione a Wall Street del 10% di Ferrari. Quindi, inizierà il ping-pong tra le parti sui punti da chiarire.

Marchionne, che nel frattenpo è rientrato in Italia, ha anche incontrato il neo numero uno del sindacato Uaw, Dennis Williams, una vecchia conoscenza per l'ad di Fca. Il capo dei metalmeccanici Usa si era a lungo occupato di agricoltura (Case e New Holland). Rispetto all'incontro di 10 minuti con l'ad di Gm, Mary Barra, il confronto con Serghio è durato a lungo. Dopo l'abbraccio di martedì, da ora in poi si parlerà di salari. «I lavoratori devono partecipare al successo di un'azienda», il mantra di Marchionne.

Bene Fca a Milano: +3,03%.

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