Economia

"Maserati sprinta: redditività al 20% nell'arco di 5 anni"

L'ad del Tridente punta sull'elettrico. "I Suv di lusso destinati a crescere"

"Maserati sprinta: redditività al 20% nell'arco di 5 anni"

Maserati è l'unico marchio luxury di Stellantis. Italiano al 100% in un gruppo che unisce anche realtà francesi, americane e tedesche, Carlos Tavares ha affidato al Tridente il compito di diffondere sulle strade del mondo il suo esclusivo mix di lusso e sportività. Modena, Torino e Cassino costituiscono il nuovo triangolo produttivo di Maserati. E proprio per la fabbrica laziale è tempo di rilancio grazie al Suv Grecale, modello che segna il nuovo corso di Maserati, nel 2023 anche full electric e denominato Folgore.

«C'è molto entusiasmo - spiega l'ad Davide Grasso -: fino a due anni e mezzo fa le linee di montaggio languivano. Ora, invece, il rinnovato sito di Modena vede la super sportiva MC20 con tutta la produzione 2022 prenotata; Mirafiori si prepara alle nuove GranTurismo e GranCabrio; mentre a Cassino il fatto di produrre una Maserati ha generato orgoglio. In questo impianto si è lavorato per innalzare i livelli di qualità attraverso un tipo di prodotto mai realizzato prima».

Dottor Grasso, questo Suv, per ora con due motori ibridi e un V6 da 530 cavalli, in attesa del «tutto elettrico» nel 2023, dovrebbe dare a Maserati un decisivo impulso alle vendite.

«Il segmento D-Suv vale 1 milione di vendite l'anno, con una crescita potenziale del 30-40%».

Avete una strategia di elettrificazione ambiziosa: si parte nel 2023 con GranTurismo e Grecale anche elettrici ed entro il 2025 la gamma offrirà, per ciascun modello, una versione «Folgore», cioè full electric.

«Il consumatore luxury sarà il primo a puntare sull'elettrico. Il mercato di riferimento è pronto. Diamo comunque ai clienti la possibilità di scelta tra i tipi di motorizzazione. La strada dell'elettrico è comunque segnata e, come ha spiegato Tavares illustrando la strategia Dare Forward, nel 2030 anche la nostra offerta sarà 100% elettrica».

Grasso non si sbilancia sui principali competitor (Porsche e Bmw quelli però più palesi) e afferma solo che «siamo molto preparati sulla concorrenza e facciamo il nostro schema di gioco, ovvero una proposta che il consumatore apprezzerà». «Chiede di Tesla? È un esempio fantastico in tema di elettrico, ma non è luxury», taglia corto Francesco Tonon, head of Product Planning del Tridente.

Dottor Grasso, si è posto un target alla voce redditività?

«Ho fiducia rispetto ai programmi che ci siamo dati. Tra 4-5 anni puntiamo a una redditività del 15-20%, la base per un'ulteriore crescita». Nessun accenno a stime sui volumi.

Come state affrontando le incognite legate alla guerra in Ucraina e tutte le tensioni sulle materie prime?

«Le difficoltà sono innegabili, ma essendo all'interno di un grande gruppo, quale è Stellantis, per di più unico marchio di del lusso, ci sentiamo protetti. I nostri programmi procedono».

Guerra e problemi energetici finiranno sicuramente per impattare anche sulla transizione ecologica. Avete un piano B nel cassetto?

«La situazione attuale è molto preoccupante e, per di più, si è presentata dopo due anni di pandemia con tutti i conseguenti drammatici costi umani e sociali. Per noi è importante continuare a costruire per il futuro e credere nel progresso. Certo, per fare questo abbiamo i nostri piani B e C, ma fondamentale è essere preparati e avere un progetto di gioco definito, ma senza essere ingessati dagli schemi».

«Le dimensioni del gruppo ci permettono di essere agili e di lavorare bene come squadra», puntualizza il direttore commerciale Bernard Loire.

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