Economia

Pernigotti, firmato l'accordo per la cassa integrazione straordinaria per 92 dipendenti

Dopo varie trattative è stato firmato l'accordo per la cassa integrazione straordinaria per 92 dipendenti del brand storico di Novi Ligure. Per Flai-Cgil necessario un altro incontro. Ugl: "Fiduciosi per il futuro dei lavoratori"

Pernigotti, firmato l'accordo per la cassa integrazione straordinaria per 92 dipendenti

Alla fine, la firma per la cassa integrazione per cessazione di attività della Pernigotti di Novi Ligure è arrivata. Ed è arrivata al termine dell'incontro al ministero del Lavoro, in queste ore. La procedura entrerà in vigore il 6 febbraio e durerà 12 mesi.

Flai-Cgil: "L'accordo c'è ma serve un altro incontro"

A comunicarlo è stata la Flai-Cgil, precisando che l'accordo prevede un impegno per la reindustrializzazione e le politiche attive sul sito. "Oggi firmiamo per dare un sosotegno al reddito ai lavoratori, ma ribadiamo la necessità di un incontro al Mise per dare un futuro ai lavoratori e al tessuto produttivo del territorio, legato indissolubilemte a un marchio storico come Pernigotti", ha detto Angelo Paolella del gruppo sindacale Flai-Cgil nazionale.

"Il governo intervenga concretamente"

Il delegato sindacale ha poi aggiunto: "Chi vuole chiudere deve cedere il marchio e consentire la continuità di un brand così importante per tutelare la qualità e l'occupazione". E conclude: "Ci aspettiamo che il governo intervenga concretamente in questa direzione. Oggi abbiamo scritto una pagina triste per lo stabilimento Pernigotti, ma vigileremo affinché gli impegni sulla reindustrializzazione si possano concretizzare, valutando anche un fitto d'azienda per velocizzare la ripresa produttiva del sito".

L'Ugl: "Fiduciosi per il futuro dei lavoratori"

Anche Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, ha commentato la firma. L'ha definita "una trattativa difficile", quella che si è conclusa con l'avvio della cassa integrazione straordinaria per 92 dipendenti dell'azienda. E ha sottolineato: "L'obiettivo è quello di arrivare all'incontro al Mise il prossimo mese per la reindustrializzazione del famoso marchio, simbolo di qualità e made in Italy.

Sotto questo aspetto sono fiducioso per il futuro dei lavoratori e dell'azienda".

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