Economia

"Popolari, fusioni non più rinviabili"

Pressing di Visco sugli istituti più piccoli. Governatore e Patuelli contro il bail in

"Popolari,  fusioni non più rinviabili"

«Il sistema delle banche meno significative deve ricercare al suo interno le soluzioni per una messa in sicurezza e un rilancio». Questo il principale messaggio del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ai banchieri riuniti attorno al capo dello stato, Sergio Mattarella, per il 100simo anniversario dell'Abi celebrato durante l'assemblea annuale ieri a Milano. «Siamo consapevoli della complessità di un consolidamento, ma vanno rapidamente avviati lavori propedeutici per muovere in quella direzione», ha aggiunto riferendosi in particolar modo alle Popolari meridionali, rimaste sole nella tempesta causata dal combinato disposto del rialzo dello spread e dalla stagnazione economica che penalizza in particolar modo il Mezzogiorno.

Le aggregazioni, infatti, sono l'unico modo per non restare vittime delle direttive europee che per gli intermediari di minore dimensione prevedono direttamente la liquidazione senza passare dal bail in. Ecco perché ieri Visco ha nuovamente criticato la Brrd. «Un'iniziativa legislativa della nuova Commissione europea per la revisione della direttiva rappresenterebbe l'occasione per un ripensamento delle attuali regole volto a rendere il quadro normativo europeo più flessibile e più consono alla natura dell'impresa bancaria», ha ribadito aggiungendo che è «necessario rivedere i rapporti fra la disciplina in materia di crisi bancarie e quella sugli aiuti di Stato» in quanto deve essere «riconsiderato il principio secondo cui le esigenze di tutela della concorrenza alla base della disciplina sugli aiuti di Stato prevalgono sempre sulle ragioni della stabilità finanziaria». Inoltre, in attesa che entro il 2024 le banche possano costituire i «cuscinetti» di capitale destinati agli istituzionali in modo da non scaricare le risoluzioni delle crisi sui risparmiatori (Mrel e Tlac) occorre identificare «soluzioni che consentano di utilizzare fonti esterne di finanziamento anche in deroga al bail in» di modo da «gestire i dissesti che potrebbero verificarsi durante» la fase di transizione. Anche il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli ha sottolineato che «è necessario un più solido clima di fiducia non minato da regole inapplicabili come il bail in». Il leader dei banchieri ha aperto ufficialmente, infine, la stagione del rinnovo contrattuale auspicando «confronti costruttivi» con i sindacati.

Apprezzamento è stato espresso dalla Fabi.

Commenti