Economia

Quota 100, assegni a rischio: le risorse non bastano

Le risorse stanziate dal governo potrebbero non bastare. Brambilla: "Serve un rubinetto". Ecco cosa può succedere

Quota 100, assegni a rischio: le risorse non bastano

Rischio coperture per quota 100. A lanciare l'allarme sul nuovo sistema previdenziale è il professor Alberto Brambilla che ai microfoni di Tgcom24 sottolinea un rischio imminente che riguarda migliaia di lavoratori che chiedono di poter accedere alla pensione: "Le domande sono tante, oltre 77mila. Se consideriamo che siamo partiti da circa un mese, oggettivamente sono parecchie, più di quanto previsto. Di questo passo - continua - penso che dovrà scattare l’articolo 28 (commi 3 e 4): in sintesi, se le domande cominciano a essere più di tante occorre mettere un rubinetto". Insomma il tecnico vicino alla Lega prospetta lo scenario di un cambio in corsa che di fatto possa mettere delle barriere ulteriori all'uscita anticipata per frenare la corsa alle risorse stanziate dal governo. È noto che con la manovra varata poco prima di Capodanno, l'esecutivo gioca un partita rischiosissima: rischia di dover spendere più di quanto c'è in cassa. E il caso quota 100 in questo senso è abbastanza emblematico.

Secondo quanto riportato dall'Inps, le domande pervenute all'istituto di previdenza sociale per una uscita dal mondo del lavoro con il nuovo regime previdenziale. Se il trend venisse confermato allora nei conti del governo risulterebbero 133mila uscite in più rispetto alle 315mila che aveva stimato l'esecutivo. E questo scenari può portare ad un esito finora imprevedibile: una drastica riduzione delle uscite per evitare un aggravio di costi sulle casse dello Stato. Infatti per Quota 100 in un primo momento erano stati stanziati ben 6,7 miliardi. Poi dopo il braccio di ferro tra i gialloverdi e l'Ue, le risorse messe a disposizione hanno toccato quota 4,7 miliardi. Una cifra nettamente inferiore a quella prevista in partenza.

E proprio su questo calcolo errato potrebbe giocarsi il futuro della riforma che, come ha sottolineato Brambilla, potrebbe subire l'inserimento di un "rubinetto" per potre chiudere il flusso di assegni che lo stato dovrà pagare ai neo-pensionati.

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