Economia

Una raffica di scadenze fiscali: 91 miliardi di tasse per le imprese

Tra novembre e dicembre un'imposta da pagare ogni due giorni. Ecco le incombenze che pendono sulle imprese

Una raffica di scadenze fiscali: 91 miliardi di tasse per le imprese

È in arrivo una pioggia di scadenze fiscali. Tra novembre e dicembre le imprese italiane saranno chiamate a versare nelle fameliche casse del Fisco oltre 91 miliardi di euro. Dal versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari alle ritenute in capo ai lavoratori autonomi, dall'Iva agli acconti Irpef, Ires e Irap, fino al versamento dell’ultima rata dell'Imu e della Tasi, le aziende dovranno onorare ben venticinque scadenze fiscali entro la fine del 2014. Insomma, una ogni 2 giorni.

"Una pioggia di scadenze che potrebbe mettere in seria difficoltà moltissime piccole imprese a causa della cronica mancanza di liquidità - fa notare il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi - un periodo, quello di fine d’anno, molto delicato per le aziende: oltre all’impegno con il fisco devono corrispondere anche le tredicesime ai propri dipendenti. E con il perdurare della crisi, questo impegno economico costituirà un vero e proprio stress test". Ma quante sono le tasse che gravano ogni anno sugli italiani? Tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi, l’Ufficio studi della Cgia ne ha contate un centinaio. Spulciando l’elenco, tra le più curiose, spunta sicuramente l'addizionale regionale all'accisa sul gas naturale. In buona sostanza, una sorta di tassa sulla tassa. Per non parlare poi dell'imposta provinciale di trascrizione che le imprese dovranno continuare a pagare alle Province quando acquistano un’auto nuova. Poi ci sono l’imposta sulle riserve matematiche, una tassa in capo alle società di assicurazione, e le sovraimposte di confine sui gas, gli spiriti, i fiammiferi, i sacchetti di plastica non biodegradabili, la birra e gli oli minerali. Di fatto sono delle imposte doganali che le aziende importatrici ed esportatrici di questi prodotti sono chiamate a versare al Fisco.

Nonostante siano tantissime e molte di queste siano sconosciute ai più, il gettito si concentra su pochissime voci. Le prime dieci imposte (Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta sugli oli minerali, Imu, imposta sui tabacchi, addizionale Irpef regionale, ritenute sugli interessi e altri redditi da capitale e l’imposta sul lotto) hanno garantito nel 2013 oltre l’83% del gettito tributario. "Per l’anno in corso - fanno sapere gli analisti della Cgia - tra imposte e tributi lo Stato e le Autonomie locali incasseranno 487,5 miliardi di euro.

Se aggiungiamo anche i contributi sociali, pari a poco più di 216 miliardi, nel 2014 il gettito fiscale complessivo sfiorerà i 704 miliardi di euro".

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