Economia

Tra Renault e governo è scaricabarile

Ora il ministro Le Maire respinge le colpe delle nozze sfumate con Fca

Tra Renault e governo è scaricabarile

Più passano i giorni e più le beghe tra Renault e governo francese (nella persona del ministro Bruno Le Maire) assumono i contorni di una telenovela. Se il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, davanti agli azionisti riuniti in assemblea, ha riversato sullo Stato le colpe del fallito, al momento, matrimonio con Fca, ieri il ministro dell'Economia ha respinto le accuse. «Non abbiamo fatto saltare le nozze tra Renault e Fca», ha assicurato in mattinata parlando all'emittente radiofonica Franceinfo. E ha poi chiarito di non aver mai posto veti all'operazione, ma «abbiamo semplicemente chiesto, visto che Nissan non ha dato il suo sostegno, altri cinque giorni per esaminare l'operazione, una proroga di sicuro ragionevole».

Senard e Le Maire si sarebbero quindi chiariti durante un incontro che è servito anche al ministro, che rappresenta lo Stato azionista di riferimento della Casa automobilistica (15%), a rinnovare la fiducia al presidente di Renault sia sul fronte di una eventuale ripresa dei colloqui con Fca sia su quello dei rapporti con Nissan e Mitsubishi. «È stato un colloquio rivolto verso il futuro e l'Alleanza», hanno fatto filtrare fonti del ministero dell'Economia d'Oltralpe.

Il 25 giugno è in programma l'assemblea degli azionisti di Nissan, un appuntamento chiave per capire lo stato dell'arte dell'Alleanza con Renault e, soprattutto, se i francesi sono disposti - come è sembrato da alcune affermazioni di Senard - a rivedere i pesi delle partecipazioni. Per essere più chiari: se Renault ridurrà la sua quota del 43,4% in Nissan. L'ad Hiroto Saikawa non ha avuto mezzi termini: «Scendere di quota è la condizione necessaria per avallare la fusione di Renault con Fca», sempre che le valutazioni del Lingotto (lo Stato francese si deve mettere in mente che deve abbassare le ali) portino in questa direzione.

Da parte sua, Fca non commenta e rimane sulle sue posizioni con un occhio a Parigi, Eliseo e Yokohama, e l'altro a nuove opportunità che si possono nel frattempo aprire.

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