Economia

Salini Impregilo incassa 555 milioni negli Usa

Venduta a Eurovia una parte di Lane. L'ad Salini: «Forte plusvalenza» e il titolo fa +5%

Sofia Fraschini

Colpo grosso per Salini Impregilo che in Usa ha ceduto una divisione non strategica - portando a casa un centinaio di milioni di potenziale plusvalenza - e si prepara a rivedere il piano industriale e finanziario alla voce target, dividendi e debito. L'operazione, in canna da tempo, riguarda la divisione Plants & Paving della controllata a stelle e strisce Lane Construction.

Un asset non strategico per il gruppo che è stato ceduto ad Eurovia Sas, società del gruppo Vinci, per 555 milioni di dollari. «Cento milioni in più dell'esborso resosi necessario per l'acquisto di tutta Lane solo 3 anni fa, con una generazione di una ingente disponibilità di cassa e di un considerevole utile», ha commentato il numero uno del global contractor italiano, Pietro Salini. L'operazione, che ieri ha spinto il titolo in Borsa (+5% a 2,45 euro), è stata accolta con favore dagli analisti: «Il prezzo è di circa il 10% superiore alle attese e corrisponde a un rapporto enterprise value\ebitda pari a 11 volte».

Per il gruppo di costruzioni italiano, questa razionalizzazione, che passerà anche da un taglio dei costi, sarà un passaggio fondamentale per potersi concentrare nel settore delle grandi infrastrutture complesse degli Usa. Dopo la cessione, Lane continuerà infatti a essere tra le società leader nei trasporti, nel tunnelling e nel settore acqua, con un fatturato atteso di 1,4 miliardi di dollari. «Gli Stati Uniti ha spiegato il cfo Massimo Ferrari - rappresentano, il primo mercato per Lane, e l'obiettivo è di ottenere fino al 40% del suo fatturato globale nell'area del Nord America nei prossimi tre anni». A cascata, la controllante Salini ora si prepara a un autunno bollente «con un nuovo piano industriale e finanziario che sarà svelato tra novembre e dicembre», spiega Ferrari annunciando che la società potrebbe mettere in atto una serie di azioni: dall'aumento del dividendo, al buyback, al riacquisto del debito. Abbiamo tutte le opzioni, adesso puntiamo al closing nell'ultimo trimestre dell'anno». Quanto all'indebitamento (1,1 miliardi a giugno) per Ferrari «c'è la possibilità di ridurlo, ma senza alcuna urgenza, grazie a tassi favorevoli».

La possibile quotazione a Wall Street sembra invece ancora lontana: al momento, ha detto il cfo, «c'è una fase di studio e di riflessione che andrà di pari passo con la crescita del business in Usa». Sempre ieri, Salini si è aggiudicata un contratto per progettare e costruire la I-10 Corridor Express Lanes in California. Il valore complessivo dell'opera ammonta a 672,9 milioni di dollari, e la quota parte di Salini è di 404 milioni.

Sul fronte delle cessioni, Salini si prepara a mettere sul mercato una concessione in Argentina, Ausol (Autopista del Sol) per almeno 80 milioni.

Commenti