Economia

Si cerca il petrolio alle Tremiti

Ok del Mise a Petroceltic per 2mila euro l'anno

Il ministero dello Sviluppo economico autorizza con decreto le ricerche petrolifere al largo delle Isole Tremiti per poco meno di duemila euro all'anno e la spaccatura tra governo da una parte e Regioni ed enti locali dall'altra si fa sempre più ampia. La reazione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è durissima. «Le Regioni proponenti i referendum non devono fare passi indietro. Dovranno elevare subito conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato davanti alla Corte Costituzionale», perchè nella sostanza il popolo è stato «scippato» della possibilità di «decidere se e dove sia possibile trivellare a fini di ricerca petrolifera». Per Emiliano bisogna subito iniziare la campagna referendaria perchè «trivellare il nostro mare è una vergogna e una follia». Poi ancora un attacco al governo. L'emendamento alla Legge di Stabilità «è stato formulato e approvato senza neppure uno straccio di dichiarazione politica di pentimento da parte del governo e della sua maggioranza», mentre «è incredibile che il governo non abbia pubblicamente spiegato la decisione di rilasciare le autorizzazioni al largo delle Tremiti». Commento ironico e amaro quello del sindaco delle isole pugliesi, tra le mete turistiche più ambite. «Di fronte a questa somma cosa vuole che dica? Se serve a risanare il bilancio dello Stato, ben venga» dice al telefono il primo cittadino, Antonio Fentini, che ha ricevuto tre giorni fa la comunicazione. L'autorizzazione del Mise è rilasciata alla società Petroceltic Italia per una superficie di 373,70 Km quadrati. Petroceltic pagherà allo Stato italiano 5,16 euro per chilometro quadrato, per un totale di 1.928,292 euro l'anno.

Secondo il Verde Angelo Bonelli altri permessi sarebbero in corso di autorizzazione al largo di Pantelleria e nel golfo di Taranto.

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