Economia

Sirti verso il rilancio: primo semestre in pareggio dopo sei anni

Il gruppo attivo nelle tecnologie delle telecomunicazioni è in crescita per fatturato, margini e ordini. Riassorbiti tutti i cassintegrati. Primo azionista singolo il gruppo Intesa Sanpaolo

Sirti verso il rilancio: primo semestre in pareggio dopo sei anni

Sirti, storica società italiana attiva nel mondo delle telecomunicazioni e delle tecnologie, è ormai avviata verso il risanamento. I dati semestrali confermano che il lavoro fatto negli ultimi anni ha dato frutti tangibili: al 30 giugno la società è tornata al pareggio operativo per la prima volta dopo sei esercizi in rosso. Stefano Lorenzi, dal 2011 amministratore delegato, annuncia che il rilancio è in corso e si dice “fiducioso di poter finalmente riportare l'azienda in utile nel secondo semestre”. Il fatturato dei primi sei mesi del 2015 è stato di 306 milioni (più 7% circa) mentre l'ebitda è in linea con la previsione di un aumento del 10% nell'intero esercizio (è stato di 40 milioni nel 2014). Il portafoglio ordini è cresciuto a quota 560 milioni; le nuove acquisizioni di contratti segnano un incremento del 15%. La crescita in questi anni è stata importante, con un più 10% di fatturato all'anno negli ultimi tre, ma anche dolorosa, con un migliaio di dipendenti collocati in cassa integrazione. Oggi sono stati tutti riassorbiti.

La crisi della Sirti, società impiantistica nata nel 1921 e per molti anni controllata dalla Stet, risale a due leveraged byouy, uno del 2006 (due anni prima del delisting da Piazza Affari) e uno nel 2009, due operazioni controverse che hanno avuto pesanti effetti in primo luogo sul debito ma anche sulla gestione. Oggi il primo azionista – o meglio quello immediatamente riconoscibile - è Intesa Sanpaolo (che attraverso Banca Imi possiede il 26,84%), che è anche il primo creditore (lo stock di debito complessivo è nell'ordine dei 300 milioni); mentre gli altri soci, per il 72,16%, sono vari soggetti, in prevalenza fondi italiani e stranieri, riuniti nella holding Hiit. In prospettiva è immaginabile un nuovo assetto proprietario, e in questo senso da tempo si accavallano voci di interessamento da parte di alcuni gruppi industriali.

Sirti è attiva nelle infrastrutture legate alle telecomunicazioni, ai trasporti (segnalamento ferroviario) e all'energia. Ha 4mila dipendenti, di cui 2mila tecnici specializzati e 600 laureati; tra i suoi clienti, i maggiori gruppi che operano in questi settori, tra cui Telecom, Vodafone, Wind, Rai Way, Terna, Enel, Rete ferroviaria italiana.

Le previsioni sono positive per tutti i comparti; in quello delle telecomunicazioni, in particolare, le prospettive si fondano sulla ripresa degli investimenti per la realizzazione di reti fisse a banda ultra larga, cononsiderate prioritarie dal governo per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda digitale europea.

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