Economia

Spese sanitarie: cambiano le regole per le detrazioni

Dal 2021 scatteranno le detrazioni digitali: sconti solo per chi effettua pagamenti elettronici. Ecco chi ci rimette

Spese sanitarie: cambiano le regole per le detrazioni

Spese sanitarie e detrazioni fiscali: con la manovra 2020 cambia tutto o quasi. Le nuove misure adottate dal governo per incrementare i pagamenti elettronici e combattere il contante cambiano le carte in tavola.

Una delle detrazioni più richieste è proprio quella relativa alle spese sanitarie. Fin qui era infatti possibile detrarre dall'Irpef il 19% della spesa sostenuta "per la parte eccedente l'importo di 129,11 euro". Ma, come detto, con l'imminente manovra ci sono da registrare alcune importanti modifiche.

Intanto a partire dal 2021 scatteranno le "detrazioni digitali": ciò significa che ogni spesa che porterà in dote un potenziale sconto fiscale nella dichiarazione dei redditi dovrà essere effettuata con pagamenti elettronici. Dunque, bonifici, carte di credito o bancomat, ma non contanti. In questo modo, sia le spese che le detrazioni finiranno automaticamente nella dichiarazione dei redditi dell'Agenzia delle Entrate.

Privilegiare i pagamenti elettronici

L'obiettivo del governo è sempre il solito: rendere tracciabili i pagamenti e far emergere il sommerso. E così, dal prossimo anno, la detrazione fiscale non solo sarà riconosciuta solo per alcuni acquisti, ma anche soltanto nel caso in cui questi siano riscattati per mezzo di pagamenti elettronici. L'obbligo scatta quando parliamo di spese mediche sostenute in strutture private non convenzionate con il servizio sanitario nazionale, mentre è escluso quando le prestazioni derivano da strutture pubbliche o private convenzionate con il citati ssn. In altre parole, come sottolinea Il Corriere della Sera, quando un cittadino dovrà effettuare una visita privata da un medico specialista e non vorrà perdere la detrazione fiscale, dovrà pagare con mezzi tracciabili.

Capitolo farmaci, medicinali e dispositivi medici vari: per ottenere la detrazione fiscale non sarà obbligatorio pagare con carte o bancomat. In farmacia, ad esempio, si potrà continuare a usare il contante.

Detrazioni e riduzioni: chi ci rimette

Vengono invece ridotte, o in certi casi addirittura cancellate, le detrazioni fiscali sulle spese mediche sostenute da chi è in possesso di un reddito elevato. In particolare, chi percepisce più di 120 mila euro all'anno dovrà fare i conti con una riduzione, mentre chi supera la soglia dei 240 mila con la cancellazione totale. Resta la detraibilità solo per spese collegate a "gravi patologie".

In generale, il taglio delle detrazioni delle spese mediche tocca lo 0,73% dei contribuenti, poco più di 300 mila persone. Sono quelli che guadagnano oltre 120 mila euro all'anno. Questi cittadini vedranno ridursi anche le detrazioni per l'istruzione dei figli (si parla di una cancellazione dal valore di circa 20 milioni) e quelle riguardanti le assicurazioni sulla vita (15 milioni). Ma anche gli sconti per gli affitti degli studenti fuori sede, spese funebri, veterinario, sport dei figli e intermediazione immobiliare. “Salve”, invece, le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e quelle per donazioni a partiti e onlus.

In tutto saranno più di 400 le spese fiscali che saranno ridotte o tagliate che, tolte le principali, ammontano a un valore di circa 60 miliardi di euro.

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