Economia

Spread, ecco quanto ci costa il suo aumento oltre 300 punti

Imprese, risparmiatori, banche e investitori sono tutti colpiti dall'uamento dello spread. E può essere più difficile ottenere mutui

Spread, ecco quanto ci costa il suo aumento oltre 300 punti

Lo spread sale oltre i 300 punti. E non è una notizia che deve lasciare indifferenti i risparmiatori e le imprese. L'incertezza porta all'aumento dello spread. E l'aumento dello spread colpisce il mercato dei mutui, Perché l'ascesa del differenziale fra Bund e Btp colpisce chi accede al credito in una maniera molto semplice e diretta. Il Corriere della Sera fa un esempio: "La perdita per chi a maggio di quest'anno avesse acquistato un controvalore di 10 mila euro di Btp a dieci anni è considerevole: circa 1.500 euro".

Infatti, "poiché le quotazioni di un titolo già emesso (a un tasso fisso, poniamo, dell’1,5%) sono inversamente proporzionali al rendimento di mercato corrente (che sale o scende ogni giorno) ecco che i prezzi di mercato dei Btp a dieci anni hanno cominciato a precipitare via via che il rendimento cresceva". Una vera e propria scure per gli investitori, se si calcola che "per ogni punto percentuale di aumento dei rendimenti, i Btp a dieci anni perdano il 7% del loro valore". Solo chi decide di mantenere gli investimenti fino a scadenza naturale, non subisce la perdita.

Naturalmente c'è anche chi ci può guadagnare. Se oggi si acquistano 10mila euro di Btp, si ottiene un rendimento lordo di circa il 3,6%, quindi netto superiore al 3%. Ma tutto dipenderà dal rialzo dei rendimenti: se lo spread aumenta, il meccanismo colpirebbe di nuovo gli investitori.

Timore anche per chi chiede mutui. Di fronte a una situazione di instabilità nel mercato finanziario, le banche potrebbero essere molto più restie ad erogare mutui e le rate potrebbero salire sia per tassi fissi che variabili. Pericolo che corrono anche le imprese per finanziarsi. Per le medie imprese, sono le banche a essere il principale strumento di finanziamento. Ma il costo con cui si finanziano a loro volta le banche è il primo a subire l'effetto dell'aumento o dell'abbassamento dello spread. Il Corriere fa un esempio molto concreto: "rispetto a inizio anno una grande banca italiana pagherebbe circa il 3% di interessi, cioè tra 170 e 180 punti base in più.

Che a un certo punto si rifletteranno in parte sui tassi applicati alle imprese per ottenere denaro".

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