Economia

Sul successore di Ghosn è già scontro Parigi-Tokyo

Sul successore di Ghosn è già scontro Parigi-Tokyo

Chi prenderà il posto di Carlos Ghosn al vertice dell'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi? La spinosa questione è sulla scrivania del presidente francese Emmanuel Macron dopo l'arresto a sorpresa, a Tokyo, del numero uno del gruppo (e ormai ex delle due aziende giapponesi). L'Eliseo è infatti azionista con il 15% di Renault: la vicissitudine, quindi, oltre al problema d'immagine viste le accuse mosse all'ex top manager, lo vede direttamente interessato all'evoluzione della vicenda. Macron, inoltre, avrebbe più volte fatto pressione affinché gli accordi sinergici con Nissan si trasformassero in una fusione. Particolare, questo, sgradito ai giapponesi.

Il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, ha già detto di opporsi a qualsiasi cambiamento nella governance dell'Alleanza al cui vertice, quindi, deve restare l'ad di Renault (l'interim è stato assegnato a Thierry Bolloré). Di contro, il ministro dell'Economia nipponico, Hiroshige Seko, nega che Tokyo abbia concordato con Parigi il mantenimento dell'attuale struttura dell'Alleanza dopo l'arresto del suo presidente.

Sulla carta, intanto, il terzetto salito nel 2017 sul podio mondiale più alto, ribadisce di essere poco propense a dissolvere un'intesa industriale, che ha risanato Nissan, rimesso in piedi Mitsubishi e ridato linfa vitale a Renault. Il Wall Street Journal riporta, infine, che Ghosn, arrestato per evasione fiscale e sottrazione di beni aziendali, ha respinto le accuse.

L'ex top manager rischia fino a 10 anni di carcere se verrà condannato per reati finanziari.

Commenti