Economia

Tra Usa e Cina disgelo sui dazi

Trump e Xi confermano: «Ci vedremo al G20»

Tra Usa e Cina disgelo sui dazi

Infuriato ieri con la Bce, Donald Trump lo sarà oggi anche con la Federal Reserve, colpevole di non aver abbassato i tassi. La Casa Bianca può però consolarsi con la schiarita arrivata dal fronte commerciale con la Cina: al G20 della prossima settimana a Osaka, l'inquilino della Casa Bianca incontrerà il leader cinese Xi Jinping. A confermarlo è stato lo stesso Xi con una telefonata all'omologo statunitense. «La Cina e gli Usa - ha detto - vinceranno entrambi se collaboreranno, perderanno se combatteranno». Una conversazione definita dal tycoon «molto buona. I nostri rispettivi team inizieranno i colloqui prima del nostro incontro».

In forse fino a poche ore fa, il rendez-vous fra le massime cariche sino-americane potrebbe segnare l'atteso momento di disgelo e fare da apripista a un accordo che ponga fine alla trade war fra le due super-potenze. Soprattutto, dovrebbe allontanare la minaccia relativa all'introduzione di nuovi dazi del 25% su 300 miliardi di dollari di importazioni del Dragone da parte di Washington. La prudenza sull'esito del rendez-vous è però d'obbligo, visti i precedenti. Molte erano state infatti le aspettative, poi non rispettate, create lo scorso dicembre in occasione del summit G20 di Buenos Aires, a margine del quale i due rivali avevano stabilito una tregua di tre mesi. Una volta terminato l'armistizio, le ostilità erano riprese con ancora maggiore violenza, in un'escalation di ritorsioni reciproche culminate con la messa al bando da parte dell'amministrazione Trump del colosso cinese delle tlc Huawei.

Wall Street (+1,3% a un'ora dalla chiusura) sembra comunque credere nella possibilità che il vertice giapponese sia uno snodo cruciale nei rapporti fra i due Paesi, mentre sui mercati sale l'attesa per le decisioni che la Fed prenderà oggi. Nonostante le crescenti pressioni della Casa Bianca e malgrado i dati deludenti arrivati dal mercato del lavoro, il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, non cederà alla tentazione di tagliare i tassi. Molto più probabile, anche per non dare l'impressione di aver ceduto ai desiderata di The Donald, che l'allentamento arrivi in luglio. Questa tempistica consentirebbe comunque di agire per altre due volte - fra settembre e dicembre - se la crescita dovesse rallentare in modo preoccupante. Particolare attenzione verrà messa sui contenuti del comunicato diffuso al termine della riunione dei governatori. Nell'ultimo incontro, Eccles Bulding aveva promesso che sarebbe stata «paziente» sui tassi.

Se l'aggettivo scomparirà dal testo, ciò potrebbe indicare una prossima riduzione del costo del denaro.

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