Economia

Via alla vendita di Grandi Stazioni

Le Ferrovie dello Stato ed Eurostazioni (il veicolo che riunisce Pirelli, Benetton, Caltagirone e i francesi di Sncf) aprono la gara che porterà alla vendita di «Grandi Stazioni retail», il polo commerciale dove sono raccolti i negozi (servizi bagagli inclusi) ubicati nelle prime 14 stazioni delle città italiane e nelle prime due della Repubblica Ceca.Il dossier, a meno di clamorose sorprese, sarà approvato domani dal cda della società Grandi Stazioni guidata da Paolo Gallo insieme all'ok definitivo alla sua divisione in tre. Il riassetto prevede in particolare un'operazione di scissione non proporzionale che separerà i negozi di Gs Retail (che sarà posseduta per il 55% da Fs e per il 45% da Eurostazioni), dal mattone (Gs Immobiliare, di cui Fs avrà il 60% e i consoci il 40%) e i binari (Gs Rail) che tornano invece tutti sotto le Ferrovie (100%).La privatizzazione di Grandi Stazioni Retail, che ha un valore d'impresa stimato di un miliardo (da cui scontare lo scorporo dei 150 milioni di debiti della vecchia Grandi Stazioni), porterà denaro fresco alle Ferrovie dello Stato guidate da Michele Mario Elia. In sostanza è il primo passo di avvicinamento alla Borsa delle Fs, voluto dal governo Renzi, dopo la «matricola» Poste, che proprio venerdì scorso ha riagguantato il prezzo chiesto in fase di collocamento.L'agenda per la privatizzazione di Grandi Stazioni Retail, pensata con Rothschild, prevede ora un mese per raccogliere le prime manifestazioni d'interesse (il termine per il deposito è fissato a mezzogiorno del 14 dicembre), così da attuare una scrematura già entro Natale. Tra gennaio e metà febbraio sono attese la data room e le offerte non vincolanti, quindi si passerebbe alle proposte vincolanti, così da chiudere la cessione entro aprile, previo un ultimo passaggio assembleare. L'acquirente più probabile appare un fondo di private equity: in questi mesi, pur con differenti modalità, avrebbero sondato l'affare Cinven, Blackstone, Carlile, Cic (il braccio finanziario armato di Singapore) e Clessidra di Claudio Sposito; cui si aggiungono i francesi di Klepierre, i franco-olandesi di Unibal Rodamco e la famiglia tedesca Otto, cui fanno capo un paio di centri commerciali della Penisola tramite la società veicolo Ece. Molto dipende da quale sarà il prezzo finale che riusciranno a spuntare le Ferrovie & C, ma nel caso ci si allineasse a 850 milioni, ottenuto sottraendo al valore d'impresa (1 miliardo stimato) lo scorporo dei debiti della «vecchia» Grandi stazioni (150 milioni), le Ferrovie incasserebbero circa 467 milioni a fronte del loro 55% di Gs Retail, mentre gli altri 383 milioni sarebbero di Eurostazioni.

Considerando che Pirelli, Benetton e Caltagirone posseggono il 32,71% a testa di quest'ultima, riceverebbero circa 125 milioni ciascuno; l'«avanzo» di 8 milioni sarebbero di Sncf (1,87%).

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