Economia

Wall Street ritrova Chrysler Fondi pronti a puntare su Fca

Tocca a Marchionne convincere gli investitori a scommettere sul titolo Per Gm e Ford il rischio di essere meno attraenti. Report di Mediobanca

Wall Street ritrova Chrysler Fondi pronti a puntare su Fca

A Milano il titolo Fiat è sempre più vicino alla soglia degli 8 euro, peraltro momentaneamente superata (8,02) nella giornata di ieri, spinto anche dai giudizi positivi di alcune banche d'affari. Mediobanca, in particolare, ha alzato a 10,5 euro il prezzo obiettivo delle azioni. In Piazza Affari il titolo torinese ha poi chiuso a 7,83 euro, con un guadagno dello 0,71% rispetto a venerdì scorso. È indubbio che cresce l'attesa in vista della quotazione del nuovo titolo Fca (Fiat Chrysler Automobiles) a Wall Street, il prossimo 13 ottobre, ma anche per le possibili decisioni che il cda del gruppo, fissato il 29 dello stesso mese nella nuova sede fiscale di Londra per approvare i conti dei 9 mesi, prenderà a proposito di un rafforzamento del capitale.

Dall'ad Sergio Marchionne nessuna anticipazione («deciderà il cda», ripete ormai da settimane), anche se tutti sanno che nelle riunioni del board la parola che conta è sempre la sua. Quindi, un progetto su cosa fare (o non fare) il top manager lo ha già stampato nella mente. E i report usciti ieri non fanno altro che confermargli quali sono le aspettative del mercato. «Ci siamo confrontati con alcuni fondi americani - afferma un analista - e possiamo solo dire che, prima di prendere decisioni sul titolo, si aspettano da Marchionne qualcosa di concreto, soprattutto ora che ha scombinato le carte su Ferrari».

Marchionne, intanto, parlerà alla comunità finanziaria nei giorni successivi la quotazione, allo scopo di convincere i grossi fondi a posizionarsi sul nuovo titolo. A favore dell'ad di Fca c'è anche il fatto che Chrysler torna in Borsa dopo più di un decennio, da quando cioè era stata fagocitata dalla tedesca Dailmer. Dal 13 ottobre, dunque, si ricomporrà a Wall Street lo storico terzetto con General Motors e Ford. «I grossi fondi americani - osserva l'analista - dopo aver preso atto che il piano industriale di Fca presentato il 6 maggio scorso sta procedendo, se crederanno fermamente al seguito di questa storia ritengo siano pronti a scommettere sul nuovo titolo, anche disinvestendo in parte da Gm e Ford e destinando importanti risorse a questa novità».

Mediobanca, dal canto suo, nel suo report giustifica la decisione di alzare da 8,1 a 10,5 euro il prezzo obiettivo di Fiat con l'aspettativa di un aumento delle stime su Ferrari e «l'idea che un aumento di capitale sarebbe apprezzato dal mercato». Con una ricapitalizzazione e un'Ipo del Cavallino rampante, inoltre, il valore dell'azione potrebbe addirittura raddoppiare a 15,1 euro. Per Piazzetta Cuccia, Fiat ha tre opzioni: l'emissione di strumenti equity-linked , come a esempio un convertendo (50% di chance), la «monetizzazione» di Ferrari (30%), lasciare le cose così come sono (20%). «Una più sostenibile struttura del capitale (opzione A) - si legge nel report - aggiungerebbe 2,2 euro per azione, mentre la Ferrari aggiungerebbe 2,4 euro per azione». L'inerzia «sarebbe invece il peggior scenario». A portare a 10,5 euro il target price del Lingotto basta il rialzo delle stime sul Cavallino dopo l'intenzione di Marchionne di aumentare i volumi da 7mila a 10mila entro il 2018, con l'effetto di «un aumento del 4% nelle stime di utile per azione nel periodo 2015-2017». E qualora Torino varasse un aumento di capitale e quotasse Ferrari (un « blue sky scenario »), il prezzo obiettivo salirebbe di altri 4,6 euro a 15,1 euro. Per Mediobanca, infine, ci sono «poche chance» che Exor sottoscriva pro-quota l'aumento: grazie al voto doppio manterrebbe comunque il controllo del gruppo automobilistico.

In un altro report, Barclays conferma il giudizio outperform su Fiat, con prezzo obiettivo a 9 euro, e rileva come il Lingotto farà meglio del concorrente Psa Peugeot Citroën ( underweight , prezzo obiettivo di 9 euro).

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