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Il presidente ugandese Museveni ha firmato la legge "anti-omosessuali"

Gli omosessuali rischiano fino all'ergastolo. Previste pene anche per la "propaganda"

Protesta pro-Gay a Nairobi, davanti alla Ugandan High Commission
Protesta pro-Gay a Nairobi, davanti alla Ugandan High Commission

Il presidente ugandese Yoweri Museveni ha firmato oggi una legge che prevede pene pesanti per i gay, che potranno scontare da quattordici anni all'ergastolo per il reato di omosessualità e "omosessualità aggravata" e che colpisce anche la "propaganda".

La posizione di Museveni sulla legge è cambiata più volte nel corso del tempo. Il presidente aveva detto a gennaio di non volerla firmare, sostendo che gli omosessuali sono "persone malate", bisognose di cure piuttosto che di trascorrere tempo in cella. Avrebbe cambiato idea dopo avere consultato un team di scienziati sull'argomento.

Una prima proposta di legge prevedeva la condanna a morte nei casi ritenuti più gravi, ovvero per persone condannate più volte per rapporti consensuali, per atti con minorenni, disabili o persone portatrici del virus Hiv. La pena capitale è poi stata cancellata, dopo le pressioni di molti stati occidentali, che hanno minacciato di interrompere gli aiuti.

In Uganda l'omosessualità era considerata illegale anche prima della firma della nuova legge, che aggiunge la condanna per chi "promuove" l'omosessualità, rendendo obbligatoria la denuncia alla polizia. Il testo prevede pene anche per chi "consiglia" gay e lesbiche, rendendo difficile il lavoro delle Ong la cui attività è focalizzata sui diritti umani.

L'Uganda non è il solo Paese africano ad avere norme anti-gay. Di recente la Nigeria ha approvato una legge simile a quella firmata oggi da Museveni e sono più 38 - secondo dati di Amnesty International - gli Stati del continente in cui si può essere punti con la morte o comunque l'omosessualità è illegale.

Almeno sei persone - scrive l'Associated Press, citando un attivista gay locale - sarebbero già state arrestate per accuse di omosessualità da dicembre, quando la legge è stata approvata dal Parlamento. Una dozzina avrebbero lasciato l'Uganda.

L'approvazione della nuova legge ha già provocato reazioni a livello internazionale. Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha parlato di una norma "ripugnante" e annunciato un riesame delle relazioni con l'Uganda.

L'Olanda ha già deciso di sospendere alcuni aiuti.

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