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Dal Mes alla manovra: le solite minacce del falco Ue all'Italia

Il vicepresidente della Commissione europea ha chiesto al governo Meloni deviazioni sulla legge di bilancio: “Roma rimetta in linea i conti pubblici”

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La manovra approvata un mese fa dal governo italiano non è in linea con le raccomandazioni dell’Unione europea: perentorio Valdis Dombrovskis. Protagonista al Forum di Davos, il vicepresidente della Commissione Ue s’è soffermato sul dialogo con Roma ai microfoni di Sky Tg24 e ha bacchettato l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “Poco tempo è stata fatta questa valutazione da parte della Commissione sui piani di bilancio 2024 dei Paesi membri, anche sul budget italiano che non sembra essere in linea con le raccomandazioni del Consiglio Ue”. Il politico lettone ha precisato che questa indicazione vale anche per altri Paesi, ma non solo: “Abbiamo chiesto all'Italia di intraprendere deviazioni e di rimettere in linea i conti pubblici con le nostre raccomandazioni”.

Dombrovskis ha poi sottolineato che Bruxelles non ha intenzione di allentare la pressione su Roma affinché ratifichi la riforma del Mes. La Commissione guidata da Ursula von der Leyen sarà in contatto con il governo Meloni per capire come procedere, la speranza è quella di ottenere un dietrofront dopo la bocciatura della ratifica del trattato in Parlamento prima di Natale: "Chiaramente io non ho la posizione giusta per poter parlare di quelle che saranno le discussioni politiche e le decisioni politiche da prendere in Italia, di che cosa deciderà il Parlamento. Però sarò in contatto con le autorità competenti italiane" per discutere dei "prossimi passi insieme".

Il vicepresidente della Commissione europea ha ricordato che sono diciannove gli Stati membri dell’area euro ad aver approvato il pacchetto, l’Italia è l’unica a non aver optato per la ratifica della riforma. Dombrovskis ha ribadito che spetta al Parlamento italiano decidere quelli che saranno i prossimi passi in avanti che deciderà di intraprendere l'Italia:“Speriamo di poter vedere questi passi in avanti quanto prima”. Secondo il lettone, c’è spazio per"poter lavorare sui nuovi strumenti finanziari preventivi senza andare a imporre troppa condizionalità. Questo fornisce anche migliori possibilità per fornire finanziamento, in caso di possibili difficoltà nel settore finanziario-bancario. Tutto questo, quindi, non fa altro che ampliare il perimetro di lavoro, nel momenti in cui lo stesso Mes potrebbe essere utilizzato alleggerendo la condizionalità".

Manovra, Mes ma non solo. L’Ue deve fare i conti con i vari conflitti in corso a livello internazionale, i riflettori sono accesi soprattutto su quanto sta accadendo in Ucraina. La Russia di Putin non sembra disposta a negoziare e, anzi, potrebbe presto spostare le sue attenzioni altrove: “In caso di successo in Ucraina, la Russia potrebbe desiderare di andare avanti, continuando con altre guerre e con altre aggressioni. Sembra quasi una modalità imperialistica tornata di moda. In questo momento ci sono le cosiddette "elezioni", Putin sta lanciando uno slogan dicendo che i confini russi non hanno confine.

Quindi si tratta di una minaccia per i Paesi vicini, compresi gli Stati baltici”, l’allarme di Dombrovskis.

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