Politica

Farina: nell’arena dialogo impossibile

Domenica mi sono trovato in un'arena rissosa dov'era impossibile esprimere le proprie idee. Io almeno se ci si mena non ce la fo. Sgarbi lo ha raccontato benissimo. Non credo affatto sia stata una trappola. Semplicemente qualche volta gli ingredienti, che si erano pensati succosi, impastati in un certo modo diventano petardi affumicatori di cervelli. Mi colpisce l'euforia di Cecchi Paone: quasi che le ragioni da lui espresse funzionino meglio quando non si capisce niente.

Io stavo seduto in fondo alla fila degli ospiti. Provo a dare l'idea della par condicio. La conduttrice Barbara D'Urso ha chiamato l'applauso sulla legge anti-omofobia che abbiamo bocciato alla Camera, per dire com'era obiettiva. Poi c'erano in prima fila quattro gay e due lesbiche o in via di sposalizio. Sull'altro lato, prima fila: Cecchi Paone che la pensa come ha scritto. Poi un prete che ha sposato (sposato) circa 250 coppie omosessuali e ritiene che il cattolicesimo vero è il suo e non quello del Papa, perché l'amore è l'amore. Poi Alba Parietti moderatamente dalla stessa parte. Quindi due soli, su circa mille diversamente pensanti. Un signore di nome Maurizio Ruggeri, «cattolico tradizionalista»: non lo conosco, ma sosteneva le sue idee in modo così violento e offensivo per il prossimo «sodomita» che se anche avesse detto 2+2=4 avrebbe avuto torto. Quindi c'ero io. Su un trespolo altissimo Sgarbi, che in un primo momento non ho riconosciuto e pensavo fosse un pompiere della protezione civile. Questa la prima fila, dietro una simpatica schiera di gay, lesbiche, bisex e transgender, tutti pronti giustamente a intervenire. C'era anche un gay del Partito popolare europeo che mi ha spiegato che io ne sarò buttato fuori.

Io ho cercato di dire che essere contro la violenza agli omosessuali (da condannare severamente) non deve voler dire essere per i matrimoni gay e per le adozioni gay. A questo punto non ho più potuto dire un bel nulla. Salvo sostenere che la legge bocciata alla Camera aveva un sacco di guai e meritava la bocciatura. Parlava di punire anche la violenza alla «libertà morale». Cioè se dici, come hanno sostenuto il Papa e il cardinal Bagnasco, che gli atti omosessuali sono contro natura, fai violenza morale alla gente e puoi essere condannato. Cecchi Paone ha detto: è giusto, è giusto. Poi Ruggeri ha sostenuto che i gay hanno la dignità nel deretano, la gente si è messa le mani addosso, e io sono andato via.

Resto dell'idea che affermare la difesa particolare degli omosessuali sopra tutte le altre categorie a rischio, sia un modo per trasformarli in una categoria a parte. Superiore o inferiore, ma non uguale. E passasse qualsiasi legge del mondo, la penserò così. (Ma poi siamo sicuri che la Carfagna ripresenterà la stessa legge? La risposta la so già: non è possibile.

Inoltre non credo che su queste materie così delicate tocchi al governo presentare disegni di legge, ma al Parlamento).

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