Economia

Fieramilano, in scena l'Italia delle feste

Fino al 22 gennaio il Salone dedicato alle grandi festività: da Natale a Pasqua. Feste di paese, eventi speciali, sagre e appuntamenti popolari fra tradizioni e nuove tendenze. Con un indotto sempre più importante

Fieramilano, in scena l'Italia delle feste

A Milano il Natale è come non fosse mai passato perché in Fieramilanocity le aziende di addobbi, decorazioni e prodotti per le feste sono già al lavoro per la prossima stagione. E non solo per il Natale, perché si pensa pure ad Halloween e Pasqua, San Valentino e Carnevale, a matrimoni, compleanni o alle feste di piazza. Insomma, a tutto quanto fa festa. L’occasione è il salone Festivity in programma fino al 22 gennaio in parallelo e in contemporanea con Cartexpo, dedicato alla cartoleria, alla cancelleria e agli articoli da ufficio e da regalo.

Nella fiera, organizzata da Assogiocattoli e dal Salone Internazionale del Giocattolo, 91 produttori mettono in mostra su uno spazio di 12.000 metri quadrati prodotti, proposte, tendenze e novità. E un grande spazio è riservato anche alla “tradizione”, come quella tutta italiana del presepe, quasi uno spazio a sé che va dai prodotti della scuola napoletana ad altri meno noti e da scoprire come quelli in legno intagliato delle Dolomiti, quelli in cartapesta tipici del brindisino o quelli a cui danno vita artigiani toscani e lombardi.

E per sapere dove va il settore ecco la “fotografia” scattata da “Feste ed eventi in un mondo che cambia”, studio realizzato per conto di Festivity da Abis Analisi e Strategie/Makno e la School of Management del Politecnico di Milano i cui risultati sono stati presentati durante la prima giornata del Salone.

I risultati hanno evidenziato il recupero del concetto di “festa” - dopo l’abbandono della formula tradizionale locale - rurale tipica degli anni Sessanta e Settanta - secondo una nuova declinazione che individua la “festa urbana moderna” come nuovo fenomeno sociale. Le occasioni della festa si moltiplicano e partono “dal basso”, cioè da associazioni culturali o portatici di un messaggio sociale che si propongono come organizzatori, attraendo su di sé le realtà che da più tempo organizzano eventi comunitari (pubblica amministrazione, chiesa…).

Questo mutamento porta con sé un cambiamento anche dei significati della festa: se da una parte si riafferma la festa “tipica” come ad esempio quella patronale, ma aperta a nuovi significati e con più anime (pubblica amministrazione con le associazioni locali), emergono nuovi eventi, sempre più centrati su comunità di interesse e luoghi di elezione (festival culturali in città storiche, concerti, raduni di fan di generi musicali in località turistiche o dotate di un significato particolare, feste dedicate a una squadra…).

Tra le conseguenze del mutamento, si registra così anche una maggior apertura alla partecipazione della festa, destinata ad accogliere anche persone arrivate da fuori città o fuori paese, ma interessati a sentirsi parte di quella comunità. In questo senso le feste locali creano un “indotto” che diventa di interesse turistico, culturale, sociale. Si riafferma così da parte delle pubbliche amministrazioni (anche se depotenziate a livello economico) un interesse maggiore alla festa come strumento di valorizzazione del territorio.

La novità è anche rappresentata dal moltiplicarsi di feste ed eventi legati a patrimoni simbolici condivisi che possono trovare come organizzatori anche privati o aziende (eventi promozionali in particolari location, convention aziendali, ecc.). Chi le organizza cerca una partecipazione emotiva e una identificazione (al brand o altro) stimolata da luoghi, ambienti o attrazioni create ad hoc. L’evento diventa il prodotto di una macchina organizzativa in cui anche i fornitori di materiali (decorazioni, gadgettistica, servizi e idee) sono fondamentali per dare voce a queste nuove tendenze.

L’iniziativa di Festivity – manifestazione che rappresenta un appuntamento consolidato e di riferimento per l’intero settore, leader a livello nazionale – ha come obiettivo principale quello di comprendere e interpretare le tendenze in atto nel mondo delle celebrazioni e delle festività, per offrire agli operatori del settore un prodotto fieristico sempre più mirato e coerente con le esigenze e le tendenze del mercato. È su questa base che è stato sviluppato il concept di manifestazione che accanto alle consuete aree di interesse ha concentrato l’attenzione su “La piazza di tutte le Feste”, il forum della cultura e dei trend della celebrazione, la rinnovata enfasi sulle celebrazioni pubbliche.

Una formula che, secondo la ricerca, risponde alle esigenze e alle richieste di un target molto ampio e diversificato di visitatori ed espositori: amministratori pubblici, city manager, enti di promozione del territorio, aziende, organizzatori di eventi, fornitori di allestimenti, merchandising, responsabili comunicazione, gestori di location.

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