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Fini lancia la sua corrente: "Niente imboscate"

Dopo il "no" di Fini a Verdini, il premier assicura: aspetteremo le prossime mosse di Gianfranco. Poi rilancia: "Maggioranza solida. E Fini: "Ringrazio chi mette il sale nella minestra"

Fini lancia la sua corrente: "Niente imboscate"

Roma - Bisognerà aspettare le prossime mosse di Gianfranco Fini, ma per ora, nonostante le polemiche di queste settimane, la maggioranza è ancora solida e il governo può continuare ad attuare il suo programma. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe rassicurato con queste argomentazioni gli imprenditori incontrati ieri a cena a Palazzo Grazioli. Qualche imprenditore avrebbe chiesto se ci potessero essere conseguenze negative sull’azione del governo a causa delle polemiche interne al Pdl, ma il premier - riferiscono alcuni presenti - ha fatto notare che finora i numeri della maggioranza sono rimasti invariati. "In un grande partito del 35% tutti coloro che hanno la volontà di porre delle questioni dalle quali muovere un dibattito, tutti coloro che cercano di mettere sale nella minestra, tutti quelli che dicono che è giusto fare così ma magari cercano di farlo meglio, vanno ringraziati, non vanno contestati", ha replicato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, spiegando di avere "timore semmai del fatto che ci stia una palude in cui non si discute".

Fini: "Non mi dimetto" Il presidente della Camera conferma di non avere alcuna intenzione di dimettersi dalla sua carica. "Chi pensa che il gruppo di parlamentari che si riconosce attorno alle questioni che io pongo possa avere come obiettivo quello di far cadere il governo, di tendere imboscate, di rendere più difficile l’azione di governo, non ha capito assolutamente niente", ha detto Fini rispondendo ad alcune domande sui prossimi impegni parlamentari della maggioranza di governo. Fini aveva poco prima precisato che "i deputati e i senatori che ritengono fondate alcune delle mie osservazioni hanno ben chiaro che il loro preciso dovere è quello di rispettare il programma che tutto il Pdl ha presentato al popolo italiano, perchè a partire da me siamo stati eletti tutti sulla scorta di un programma e questo va rispettato".

I parlamentari di Generazione Italia E' stato pubblicato on line il Comitato nazionale di Generazione Italia, l’associazione interna al Pdl vicina alle posizioni del Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Ne fanno parte i Deputati Giuseppe Angeli, Luca Barbareschi, Claudio Barbaro, Luca Bellotti, Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Antonio Buonfiglio, Benedetto Della Vedova, Aldo Di Biagio, Francesco Divella, Fabio Granata, Antonino Lo Presti, Roberto Menia, Silvano Moffa, Angela Napoli, Gianfranco Paglia, Carmine Patarino, Flavia Perina, Catia Polidori, Francesco Proietti Cosimi, Enzo Raisi, Giuseppe Scalia, Maria Grazia Siliquini, Mirko Tremaglia e Adolfo Urso; i Senatori Candido De Angelis, Egidio Digilio, Maria Ida Germontani, Giuseppe Menardi, Maurizio Saia e Giuseppe Valditara; gli Europarlamentari Cristiana Muscardini, Enzo Rivellini, Potito Salatto e Salvatore Tatarella.

Berlusconi: "Andare avanti" L'imperativo del presinete del Consiglio è andare avanti. Berlusconi rassicura sulla tenuta della maggioranza nonostante le polemiche interne al Pdl dovute alle posizioni di Fini. A chi gli chiedeva se vi fossero conseguenze sull'azione di governo, Berlusconi - secondo quanto riferito da alcuni presenti - ha ricordato che finora i numeri ci sono sempre stati nonostante i distinguo. Il premier, come esempio, ha citato il voto sul dl incentivi votato in modo compatto dal centrodestra.

Inchiesta G8 Berlusconi torna sulle inchieste che hanno coinvolto membri dell'esecutivo ed esponenti della maggioranza. Il Cavaliere, a chi gli faceva notare che qualcuno parla di nuova Tangentopoli, ha replicato con un ragionamento che alcuni dei presenti hanno così riassunto: sono vicende che finché riguardano il comportamento dei singoli, fra l'altro tutte da dimostrare, non possono indebolire il governo che c'é, é solido e andrà avanti. Certo, ha aggiunto il premier, se dovesse emergere che qualcuno ha sbagliato ne pagherà le conseguenze con l'uscita dal governo o dal partito. Nel corso di questo ragionamento, secondo uno dei presenti, Berlusconi si sarebbe detto deluso dall'ex ministro Claudio Scajola.

La crisi in Italia L'Europa è stata sull'orlo di un abisso, ma per fortuna abbiamo saputo reagire in tempo anche grazie al lavoro svolto dall'Italia. Berlusconi descrive in questi termini il ciclone finanziario che ha travolto alcune borse europee e che ha obbligato i paesi dell'eurozona ad un vertice straordinario e all'adozione di misure in grado di salvare la moneta unica. Il premier, secondo quanto riferito da alcuni presenti all'incontro, ha rivendicato il ruolo dell'Italia nella partita europea sottolineando come, grazie a quella che molti commentatori hanno ironicamente ribattezzato "diplomazia del cu-cu", lui stesso sia riuscito a mediare anche fra Angela Merkel e Nicholas Sarkozy. A proposito dell'Italia, Berlusconi ha sostenuto che soltanto il rigore di bilancio perseguito dalla prudente politica di Giulio Tremonti e del governo, ha permesso al nostro Paese di salvarsi impedendo di fare la fine della Grecia. Ed è su questa strada, secondo il Cavaliere, che bisogna continuare per evitare pericoli futuri.

La semplificazione del fisco La semplificazione e razionalizzazione del fisco è possibile. Mentre per la diminuzione della pressione fiscale bisognerà attendere tempi migliori. A un imprenditore che diceva di comprendere l'impossibilità di ridurre le tasse a causa dell'attuale situazione di crisi ma che al contempo gli chiedeva se non fosse possibile una riforma che portasse ad una semplificazione e razionalizzazione dell'attuale sistema tributario, Berlusconi ha risposto: è quello che abbiamo in mente di fare con la riforma che io stesso ho annunciato. Il premier, facendo presente anche la situazione di altri paesi europei, ha quindi fatto osservare come l'attuale congiuntura non permetta tagli alla pressione fiscale.

La libertà di espressione Berlusconi respinge al mittente le accuse di "assoggettamento" dell'Italia contenute nel docu-film di Sabina Guzzanti - Draquila - presentato al festival di Cannes. Parlando dell'importanza dell'immagine dell'Italia nel mondo, anche per la promozione del turismo, uno dei presenti ha colto l'occasione per ricordargli come qualcuno all'estero lo dipinga come un dittatore. Un implicito riferimento al film della Guzzanti al quale Berlusconi ha prontamente replicato con un ragionamento che alcuni dei presenti hanno così riassunto: ma come si fa a darmi del tiranno? Il premier in questo paese ha solo un potere di convincimento basato sulla propria autorevolezza, ma non ha poteri paragonabili a quelli di altri leader europei.

E poi, ha aggiunto, basta accendere la tv per rendersi conto che la maggior parte delle trasmissioni, molte delle quali della tv pubblica, hanno come unico bersaglio il sottoscritto e il governo con l'unico risultato di danneggiare l'immagine del paese. 

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