Cronaca locale

Foto nel carcere di San Vittore, Corona sceglie di risarcire il ministero

L'agente dei fotografi pagò 4 mila euro una guardia del penitenziario per introdurre nella casa circondariale una macchina con cui realizzare degli scatti poi pubblicati su una rivista di gossip. Il gup valuterà l'entità dell'indennizzo

Dopo essersi preso tre anni e 8 mesi di reclusione dalla quinta sezione penale del Tribunale per i fotoricatti ai vip, Fabrizio Corona sceglie la via del risarcimento per evitare la confisca dei propri beni nell'ambito del procedimento per la corruzione di un agente di polizia giudiziaria servita a introdurre una macchina fotografica a San Vittore quando nel 2007 si trovava in carcere. Per questo, oggi, il giudice per le udienze preliminari Enrico Manzi ha dato incarico al pubblico ministero Frank Di Maio di acquisire ogni elemento utile a quantificare il profitto che Corona ha realizzato facendo pubblicare le foto scattate illecitamente in carcere su diversi giornali. Il procedimento riguarda i 4mila euro pagata da Corona all'agente Pasquale Costanzo, attraverso il proprio legale Tommaso Delfino. In base a quanto ricostruito dalla Procura l'assistente, che si occupava di controllare i detenuti e le celle presso il sesto raggio di San Vittore, avrebbe accettato i 4mila euro e in cambio avrebbe consegnato al legale la macchina fotografica poi data a Corona. Ora secondo quanto prevede il codice di procedura penale, nel caso in cui Corona intenda procedere come preannunciato con il giudizio abbreviato, il gup deve quantificare nella sentenza da un lato il prezzo della corruzione e dall'altro il profitto realizzato tramite la corruzione. Se il prezzo è costituito dalla somma della «mazzetta» e il risarcimento spetta a chi si è fatto corrompere, il profitto in questo caso è costituito da quanto guadagnato da Corona attraverso la pubblicazione delle immagini e spetta all'agente rifonderlo. Se una volta quantificato il profitto, Corona lo risarcirà integralmente, eviterà la confisca. Di qui il rinvio del procedimento al 19 febbraio, quando il ministero della Giustizia potrà costituirsi parte civile.

I coimputati, il legale e l'agente, hanno invece presentato istanza di patteggiamento a pene sotto i due anni.

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