Cronache

Garrone: «Il calcio italiano ci deve qualcosa»

Garrone: «Il calcio italiano ci deve qualcosa»

È tempo di bilanci per Riccardo Garrone, in un'intervista a 360 gradi sulla web tv il numero uno doriano traccia il bilancio di una stagione, considerata tra le più belle dallo stesso patron blucerchiato. Ed ecco il racconto della lunga rincorsa, nel girone di ritorno, con un piccolo rimpianto: magari se la Samp avesse iniziato questa cavalcata un po' prima, forse avrebbe potuto raggiungere anche quella Champions League annusata per diverse settimane. E poi tanti applausi per i singoli protagonisti: «Antonio Cassano è maturato, è diventato un uomo adulto e lo dico con grande affetto. A parte quella bravata con il Torino, quando però sembrava che si facesse di tutto per provocarlo, nelle successive sette partite, nonostante fosse diffidato, ha mantenuto uno straordinario autocontrollo. La Nazionale? Un premio per lui, ma anche il calcio italiano ci deve qualcosa». E ancora tanta riconoscenza e gratitudine per Sergio Volpi, per quello che ha fatto e per quello che ha insegnato ad Angelo Palombo; e ancora Claudio Bellucci definito «un grande» e già al lavoro per rientrare sul rettangolo di gioco. E poi lui, grande merito a Walter Mazzarri: «C'è stato un eccesso di spazio, una mal interpretazione. Ma ha un grande curriculum, ed ha dimostrato uno straordinario impegno. Con il prolungamento del contratto abbiamo chi potrà garantire il raggiungimento degli obiettivi». Infine un pensiero per tutti i tifosi con un grazie generalizzato. Ed una speranza: nello stadio progettato a Sestri Ponente Garrone vuole barriere non montate su pilastri ma in grado di scomparire. Uno stadio libero, senza divisioni tra i settori insomma. Appuntamento a luglio, dunque.

Con un obiettivo: ripetere quando di buono fatto quest'anno.

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