Cronache

Santa Margherita: più zingari che turisti

Santa Margherita terra di nessuno: non c'è solo il centro storico a creare problemi di sicurezza. Molti sammargheritesi segnalano infatti i guai della stazione. La stazione dei treni di Santa, infatti, è il punto di partenza di nomadi, in particolare zingari, che si riversano nel centro della cittadina, molti presso i giardini del lungomare, per svolgere attività di accattonaggio e, sempre più frequentemente, per rubare. L'autobus della linea 7, quello che collega Santa a Rapallo, è diventato tristemente famoso per continui borseggi e furti perpetrati proprio da questi gruppuscoli di zingari. Che la situazione sia pesante e che la piaga dei furti sia profonda, si evince anche dal clima che si respira proprio alla stazione. Le persone che ci lavorano e che la frequentano quotidianamente non vogliono che il loro nome compaia sui giornali per paura di ripercussioni. «Vengono qui tutti i giorni - ha raccontato un habitué del caffè della stazione - hanno delle facce che fanno subito capire che non sono certo arrivati a Santa per lavorare. Molti si fermano tutto il giorno, dormono insieme ai barboni nelle sale d'aspetto dove c'è un'aria irrespirabile e dove la gente ha paura ad entrare. I gruppi che attraversano la città, ormai lo sanno tutti, rubano portafogli e cellulari. Ed entrano anche nelle case. Sono persone vendicative e bazzicano sempre qui in zona, anche di notte. Per questo chi frequenta la stazione ci pensa due volte a far mettere il proprio nome sui giornali. Se non ci crede provi a chiedere ai baristi, che dopo aver denunciato la situazione, hanno subito dei furti». «Prima di arrivare a Santa, ho lavorato anche a Chiavari e le assicuro che in questi ultimi dieci anni ho visto il Tigullio peggiorare notevolmente. È sempre un gioiello, ma molto meno splendente di un tempo - ha ammesso il comandante dei vigili, Mauro Mussi - molti cittadini a Santa dicono che noi non interveniamo? Non è vero, lavoriamo in sinergia con i carabinieri. Ma va anche detto che da quando il reato di accattonaggio, salvo alcune eccezioni, non è più perseguibile, le difficoltà sono aumentate. So che molte persone sono preoccupate, ma non bisogna fare dell'allarmismo, le aspettative dei turisti e dei cittadini, qui a Santa, sono molto alte, per questo un problema viene subito ingigantito. Noi facciamo tutto il possibile, ma i tempi sono cambiati: la globalizzazione e la crisi stanno acutizzando certi fenomeni».
Il comandante si è anche lasciato andare ad un pizzico di polemica nei confronti dei frati: «Gli abitanti e, soprattutto, i commercianti sono stufi?. Hanno delle ragioni. Ma qui a Santa abbiamo anche persone che li attirano dando loro da mangiare».
La ferita è aperta. Lo dimostra il recente intervento dei carabinieri che hanno fermato e denunciato parecchi nomadi arrivati nella cittadina levantina con il chiaro intento di delinquere. I servizi sociali del Comune, nelle ultime settimane, hanno avuto un incontro definito «costruttivo» con le forze dell'ordine e Ascom, per trovare delle ricette comuni volte ad arginare il problema.

«È corretto distinguere il problema homeless da quello dei nomadi - ha spiegato Anna Drovandi dirigente Area 3, servizi alla persona - Per quanto riguarda i nomadi, bisogna recuperare la stazione, punto di partenza dei gruppi che arrivano in città».

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