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Giorgio Napolitano

Nove anni, due mandati, tanti governi battezzati e tanti altri fatti cadere

Giorgio Napolitano

Nove anni, due mandati, tanti governi battezzati e tanti altri fatti cadere. Dopo un regno lunghissimo, incontrastato e contestato, a febbraio Giorgio Napolitano ha lasciato il Quirinale ma in realtà è come se non se ne fosse mai andato. Il suo successore al Colle Sergio Mattarella ha dato al ruolo un'interpretazione opposta: molto più defilata, molto meno interventista. King George invece, dal Senato o da Palazzo Valentini, continua a fare politica. C'è bisogno di una mediazione tra Renzi e la minoranza del Pd? Ci pensa lui. C'è un vertice a Roma sul Medio Oriente con l'americano Kerry, il russo Lavrov e il sovrano giordano Abdallah? Ci va l'ex capo dello Stato. Serve una parolina con qualche leader europeo, o con Obama? Napolitano è pronto.E così Re Giorgio ha battuto l'ennesimo record. Primo (ex) comunista a salire al Soglio, e infatti subito andò in Ungheria a rendere omaggio alla tomba di Imre Nogy. Primo, finora unico, ad aver ricevuto due mandati. Eletto a maggioranza risicata nel 2006, confermato quasi per acclamazione nel 2013 mentre il sistema Italia era il tilt: bruciati Prodi e Marini, paralizzate le Camere, incapace Bersani di mettere in piedi un governo, il Paese era allo sbando. Con un po' di fatica Pd e Forza Italia lo convinsero, a quasi novant'anni, ad accettare il reincarico e a favorire poi la nascita del governo di larghe intese di Letta. Primo capo dello Stato a ingaggiare un braccio di ferro con la magistratura, primo anche ricevere l'antipolitica: dopo le polemiche, l'ingresso di Grillo e Casaleggio incravattati al Colle per le consultazioni è stato l'incontro-scontro tra due mondi. Primo a subire l'altalena della popolarità. Indici al minimo all'inizio quando a Palazzo Chigi c'era Prodi, un po' meglio negli anni di Berlusconi e con i «governi del presidente» Monti e Letta, il picco nei mesi dopo il reincarico. Poi il crollo nei sondaggi e la spaccatura tra i partiti, con il centrodestra che lo accusa di aver fatto un mezzo golpe nel 2011 per far fuori il Cavaliere e di aver lasciato un Italia divisa.

Ora è il primo post-presidente.

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