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Il giorno del dolore: Coriano saluta Simoncelli Ai funerali una nuvola di palloncini accoglie Sic

Le due moto che gli hanno regalato le vittorie della sua carriera, la famiglia e gli amici di pista. Per strada una folla applaude il "figlio di Coriano" che se n'è andato. Commozione fra i compagni di squadra GUARDA LE FOTO  - GUARDA IL VIDEO

Il giorno del dolore: Coriano saluta Simoncelli Ai funerali una nuvola di palloncini accoglie Sic

Coriano - Oggi l'ultimo saluto a Marco Simoncelli nella chiesa della sua Coriano. Ad attendere sulla scalinata il feretro di Marco  una nuvola di pallonicini rossi che raffigurava il suo numero in gara, il 58. Dal teatro comunale, dov'era stata allestita la camera ardente, la salma ha percorso il breve tragitto verso la chiesa fra gli applausi della folla ai lati della strada.

Erano già in chiesa i familiari di Simoncelli, il padre Paolo, la mamma Rossella, la sorella Martina e il nonno. Anche per loro, come per la fidanzata Kate, applausi di conforto. Ma i primi ad arrivare in chiesa alle 14 sono stati i compagni di pista di "Sic", fra cui Mattia Pasini, Jorge Lorenzo, Randy De Puniet. Presente anche il medico del MotoGp, il dottor Claudio Costa. A rappresentare le istituzioni il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, e il sottosegretario allo Sport Rocco Crimi.

Il feretro è stato sistemato tra le due moto che tante vittorie hanno regalato al Sic: la Gilera 250 con cui ha vinto il titolo mondiale nel 2008 e la Honda MotoGp con cui ha corso quest’anno. Marco è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio anche dai ragazzi del MotoClub Renzo Pasolini.

Commovente l'omelia del vescovo Lambiasi, che ha provato a dare, da cristiano, una spiegazione a quanto accaduto al povero "Sic". "Perché Marco si è schiantato domenica scorsa alle 9,55 sull’asfalto dell’autodromo di Sepang? Non posso cavarmela ora con risposte preconfezionate, reperibili sulla bancarella delle formule pronte per l’uso. Ci si chiede dove stava allora Gesù in quell’attimo fatale in cui il corpo di Marco ha cessato di vivere, la risposta è stava lì, pronto per impedire che Marco cadesse nel baratro del niente per dargli un passaggio alla volta del cielo. Dare la vita per i fratelli. Lui è sempre là, all’imbocco del tunnel della morte, pronto ad afferrarci e darci il passaggio, diretti al cielo, per godere la gioia senza più se e senza ma". Poi l'arcivescovo ha ricordato l'amore per un'associazione per disabili che il giovane pilota ha sempre sostenuto: "Domenica scorsa a Sepang (Gesù, ndr) stava là a dire a Marco grazie per tutte le volte che mi hai abbracciato per i fratellini disabili". 

Dopo queste parole un lungo appaluso commosso ha coinvolto tutta la chiesa. Fra i primi a battere le mani alle parole del vescovo il papà di Sic Paolo. E proprio Paolo Simoncelli ha voluto ricordare così il suo ragazzo: "Dicono che Dio trapianti in cielo i fiori più belli per non farli appassire, credo che sia così". Subito dopo queste parole monsignor Lambiasi ha voluto firmare con un pennarello uno striscione che recitava: "Marco, ora insegna agli angeli ad impennare".

Dopo la messa funebre, la bara di Simoncelli è stata trasportata sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta dove nel frattempo suonavano le note di 'Siamo solo noi' di Vasco Rossi. Valentino Rossi è uscito trasportando la Honda numero 58 del Sic. Commovente l'abbraccio fra il pilota campione del mondo di MotoGp Jorge Lorenzo e il papà Paolo Simoncelli. Mamma Rossella ha abbracciato a lungo Valentino, sorridendogli, mentre i due erano dietro il feretro di Marco.

"C’era un ragazzo che abbiamo conosciuto in vacanza e gli ho chiesto sei credente? E mi ha risposto credente e praticante. Ma perché se è morto? Quando una persona finisce la sua missione sulla terra Dio la richiama con sé. Io da credente ma non so bene in cosa, ho elaborato un’altra teoria: Marco aveva solo pregi, era una persona perfetta e una persona perfetta non poteva vivere tra i comuni mortali". Queste le parole della fidanzata di Marco, Kate.

La cerimonia si è chiusa con un gesto di Valentino che ha omaggiato l'amico con ciò a cui teneva di più: la moto. Rossi ha acceso e fatto rombare in chiesa, dietro al feretro, la Honda della Motogp di Marco Simoncelli. Un gesto che è stato accompagnato da un lungo appaluso della folla. Sic se ne è andato così con la sua moto. Fra appalusi e anche fra qualche sorriso. I Cure cantavano qualche anno fa "boys don't cry", i ragazzi non piangono. Ci proveremo in tanti "Sic".

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