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Urso: "Valuteremo accisa mobile". Che cos'è e gli effetti sul prezzo della benzina

All'assemblea nazionale Faib, il ministro Urso annuncia che il governo considererà l'applicazione dell'accisa mobile per contrastare il rialzo dei prezzi della benzina. I rappresentanti del settore chiedono una grande riforma del comparto

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Sull'accisa mobile introdotta con il decreto trasparenza, dobbiamo comprendere con il Mef e il Mase quando essa eventualmente dovesse scattare e se fronteggiare, ove ci fosse necessità, il caro carburanti con questa accisa mobile o con altri strumenti”. Con queste parole, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è intervenuto sul caro carburanti dall'assemblea nazionale Faib, associazione di categoria dei benzinai, che oggi festeggia 60 anni dalla sua fondazione.

Urso ha parlato della questione del rincaro della benzina a fronte dei prezzi alle stelle con cui si sono dovuti confrontare gli automobilisti nel corso di quest’estate, dato che fare il pieno in Italia è costato 11 euro in più che nel resto d’Europa. Secondo i dati forniti dalla Faib, Iva e accisa pesano per il 57%. Per queste ragioni, il ministro Urso ha avanzato l’ipotesi di introdurre l’accisa mobile.

Cos’è l’accisa mobile

L’accisa mobile è una misura introdotta per la prima volta dalla legge di bilancio del 2008 del governo Prodi per poi essere introdotta, una seconda volta, nel Decreto Carburanti del governo Meloni, approvato a inizio anno.

La misura si può spiegare come un meccanismo che, in modo automatico, va ad abbassare le accise nel momento in cui il prezzo della benzina supera una determinata soglia per poi, in un sistema quasi a fisarmonica, tornare a una tassazione piena nel momento in cui il costo dei carburanti dovesse abbassarsi. Il limite massimo, in seguito al quale al governo potrebbe adottare i tagli, è determinato dal Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (Def).

Il meccanismo dell’accisa mobile prevede, infatti, la riduzione delle imposte solo se il prezzo della benzina dovesse superare il prezzo medio relativo al bimestre precedente, in relazione al valore di riferimento indicato nel Def.

L’aggettivo mobile sta a significare che l’importo può cambiare a seconda dell’andamento del prezzo del carburante: se il carburante sale, l’accisa diminuisce e viceversa. Gli sconti saranno attuati solo se sarà superato il prezzo medio del bimestre precedente al periodo considerato. L’entità dei tagli da effettuare sarà decisa a seconda di quanto il governo ha incassato tramite le maggiori entrate Iva applicate sul carburante.

Le richieste della platea

I rappresentanti Faib hanno chiesto al ministro Urso di mettere in atto un cambiamento che riguardi l’intero comparto a partire dalla modernizzazione degli impianti di distribuzione di benzina e diesel dato che “circa 1 impianto su 2 non è regolarizzato da un contratto e vive nell'illegalità”. Faib chiede anche di rendere più severi i requisiti per ottenere la titolarità di un distributore al fine di rendere i punti vendita meno numerosi e di maggiore qualità.

Il ministro Urso ha dichiarato inoltre: "Insieme al ministro Picchetto abbiamo presentato alle associazioni che rappresentano le imprese distributrici di carburanti un progetto di riordino complessivo del settore che da tempo si attendeva e che prevede anche la riduzione dei punti vendita che sono eccessivi, per razionalizzare le risorse. Abbiamo convenuto che questo provvedimento di riordino complessivo del settore sia finanziato nei prossimi anni a cominciare dalla prossima manovra economica"

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