Guerra in Israele

Il drone kamikaze Shahed: l'arma dell'Iran in volo verso Israele

Il velivolo senza pilota è di fabbricazione iraniana e trasporta una testata di 50 chilogrammi. Il suo scopo è colpire obiettivi a terra eludendo le difese aeree. Ne è stato fatto un uso massiccio in Ucraina da parte dei russi

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L’Iran ha sferrato il suo attacco contro Israele, lanciando due ondate di centinaia di droni kamikaze Shahed. Progettati dall’omonima azienda aeronautica e costruiti dall’Iran Aircraft Manufacturing Industries Corporation (Hesa), questi velivoli senza pilota sono in servizio dal 2021 e il loro nome significa letteralmente “testimone”.

Noti anche con il nome russo Geran-2, sono stati pensati per colpire bersagli a terra eludendo le difese aeree e hanno un raggio di circa 2.500 chilometri dal sito di lancio. Si ritiene che siano stati utilizzati per la prima volta sul campo di battaglia nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi, ma il loro impiego più massiccio è stato quello in Ucraina per mano delle forze armate di Mosca e si sono rivelati fondamentali per saturare le difese aeree del Paese invaso e fargli “sprecare” munizioni preziose, permettendo ai missili di superare lo “scudo” eretto sopra le città grazie al supporto delle nazioni occidentali.

Il modello Shahed 136 pesa circa 200 chili, di cui 50 costituiti dalla testata che può essere ad alto potenziale esplosivo, a frammentazione o termobarica, ed è lungo circa 3,5 metri con un’apertura alare che arriva a 2,5 metri nella parte posteriore. Ha un costo relativamente contenuto, circa 20mila dollari per unità, e raggiunge una velocità di circa 185 chilometri orari. Secondo le stime della difesa israeliana, le ondate di questi velivoli lanciati contro i territori di Tel Aviv impiegheranno circa 7-9 ore ad arrivare. Gli esperti della Casa Bianca ritengono che la Repubblica islamica voglia utilizzarli per distrarre le difese aeree dello Stato ebraico, per poi lanciare missili da crociera più veloci diretti contro obiettivi militari o edifici governativi.

L’emittente Channel 12 ha riferito che le Idf hanno iniziato a intercettarne alcuni nei cieli di Siria e Giordania, grazie alla cooperazione degli Stati Uniti e degli alleati regionali. Proprio le autorità di Amman hanno dichiarato che avrebbero abbattuto qualunque velivolo senza pilota o aereo iraniano che avrebbe sorvolato i propri territori. Il sito Haaretz, inoltre, ha confermato che i pasdaran hanno anche lanciato un numero ancora non specificato di vettori, che arriveranno prima dei Shahed. Secondo Al Arabiya, droni e missili sono partiti da una zona di confine con l’Iraq, nella provincia di Diyala. In concomitanza con l’inizio dell’attacco, l’ayatollah Ali Khamenei ha annunciato che “l'entità sionista dannosa sarà punita”.

Da parte sua, il governo di Tel Aviv ha dichiarato che risponderà con durezza a qualsiasi aggressione nei suoi confronti.

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