Guerra

La Germania schiera soldati in Lituania. Ira di Mosca: "Adotteremo misure speciali"

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che la presenza di soldati tedeschi nel Paese baltico è "una continuazione delle crescenti tensioni" e una minaccia per la sicurezza nazionale della Federazione

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Si scalda il confine tra Russia e Lituania. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha indicato lo stanziamento di soldati tedeschi nel Paese baltico come “una continuazione delle crescenti tensioni”, che impone a Mosca di “adottare misure speciali” a tutela della propria sicurezza per gestire queste “situazioni di pericolo”.

Parole, queste, in linea con la retorica adottata da Vladimir Putin nei confronti della Nato, vista come l’aggressore che ha costretto la Federazione a imbarcarsi nell’avventura militare in Ucraina. Peskov non ha spiegato la natura dei provvedimenti che il governo russo ha intenzione di adottare, ma si può ipotizzare che consisteranno in un aumento del personale e dei mezzi militari stanziati lungo il fianco orientale dell’Alleanza atlantica. La Lituania in particolare si trova in una posizione particolarmente vulnerabile, schiacciata tra l’exclave di Kaliningrad e la Bielorussia, il cui dittatore Alexandr Lukashenko è l’unico alleato dello zar nel Vecchio continente.

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha annunciato lunedì 8 aprile il dispiegamento di una brigata nel Paese baltico, definendolo come “un giorno importante per la Bundeswher”. “È la prima volta che dispieghiamo in forma permanente un'unità di questo tipo fuori dalla Germania”, ha dichiarato in un discorso in occasione della cerimonia per la partenza di una prima ventina di militari, che saranno poi raggiunti dagli altri nel corso dei prossimi mesi. Entro il quarto trimestre del 2024, questo distaccamento dovrebbe arrivare a essere composto da circa 150 unità. Nel 2025, la brigada entrerà ufficialmente in servizio con il nome di Panzerbrigade 45 e, alla fine del 2027, conterà 4.800 soldati e circa 200 civili di supporto, che potranno portare con sé le proprie famiglie.

Nel frattempo, continuano i bombardamenti russi sull’Ucraina. Il capo dell’amministrazione regionale di Zaporizhzhya ha dichiarato che l’area sotto la sua giurisdizione è stata colpita “357 volte” e i russi hanno denunciato attacchi di droni di Kiev alla sesta unità di potenza della centrale nucleare poco distante dalla linea del fronte. Il capo dell’Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) Rafael Mariano Grossi ha espresso le sue preoccupazioni in una nota pubblicata su X: “I danni all'unità 6 non hanno compromesso la sicurezza nucleare, ma si tratta di un incidente grave che potrebbe compromettere l'integrità del sistema di contenimento del reattore.

Invito ad astenersi da azioni che contraddicono i 5 principi dell'Aiea e mettono a rischio la sicurezza nucleare”.

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