Guerra in Israele

Raid nel sud del Libano: bombe vicino alla base italiana dell'Onu

Segnalati tre bombardamenti di artiglieria al confine: nel mirino alcune zone a pochi km dalla base italiana della missione Onu. Nessun danno a persone o cose

Soldati dell'Unifil al confine tra Libano e Israele.
Soldati dell'Unifil al confine tra Libano e Israele.

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Raid nel sud del Libano: bombe vicino alla base italiana dell'Onu

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L'esercito israeliano ha sferrato tre attacchi di artiglieria contro una località situata a tre km dalla base di Shama, nel sud del Libano. Lo scrive l'Ansa che cita testimoni oculari nei pressi dell'installazione militare che è anche la sede del Comando italiano del Settore Ovest di Unifil, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Paese dei Cedri. Fonti della Difesa citate dall'agenzia di stampa precisano che i soldati stanno "continuando il loro lavoro" e che "nessun'esplosione" si è verificata nel sito attiguo alle basi.

I bombardamenti non hanno causato vittime né danni materiali alla struttura. Le Idf hanno preso di mira le zone di Tayr Harfa, Jebbine e Yarin, che si trovano a circa tre km di distanza dalla base di Shama. Lo scambio di fuoco con i guerriglieri di Hezbollah in queste aree è stato segnalato più volte nell'ultimo mese, con reiterati lanci di missili anticarro e raid con droni dall'inizio della guerra contro Hamas. Il contingente italiano attivo in Libano è composto da oltre mille soldati.

Ieri il comandante delle forze Unifil, Aroldo Lázaro, si è detto "profondamente preoccupato" per la situazione al confine tra Libano e Israele e per la possibilità di "ostilità più ampie e intense". Il generale spagnolo ha visto martedì il premier libanese Najib Miqati e il presidente del parlamento Nabih Berri a Beirut. "In questo momento – si legge in una dichiarazione diffusa da Lázaro – le priorità di Unifil sono prevenire un'escalation, tutelare le vite dei civili e garantire la sicurezza dei peacekeeper che cercano di farlo.

Al momento è messa in discussione la risoluzione 1701 del 2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma restano validi i suoi principi di sicurezza, stabilità e soluzione a lungo termine".

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