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I licei aprono le porte ai "No Cpr". Propaganda durante le occupazioni

Il gruppo che vuole la chiusura dei Centri per migranti tiene "lezioni"

Immagini di repertorio
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I licei aprono le porte ai "No Cpr". Propaganda durante le occupazioni

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La propaganda politica dell'estrema sinistra continua a entrare deliberatamente nelle scuole di Milano grazie ai collettivi che si rifanno ai centri sociali e ai gruppi extraparlamentari dichiaratamente comunisti. Approfittando di occupazioni e co-gestioni, infatti, nei licei del capoluogo lombardo l'associazione «No ai Cpr» sta effettuando un vero e proprio tour tra i giovani e i giovanissimi. Una vera e propria campagna di affiliazione alla causa che si muove all'interno delle istituzioni scolastiche, dove i contestatori dei Centri di permanenza per i rimpatri trovano un pubblico adolescenziale.

Il liceo Severi-Correnti, l'Einstein, e poi ancora il Virgilio e il Manzoni sono gli istituti che nelle ultime settimane hanno concesso l'ingresso ai propagandisti contro i Cpr. Il prossimo, almeno stando all'annuncio che è stato condiviso sulle pagine del collettivo «Rebelde», dovrebbe essere il liceo Parini, sempre a Milano, attualmente in regime di co-gestione. Le domande davanti a questi «blitz», come li definiscono gli stessi esponenti dell'associazione, sono tante e si basano principalmente sull'opportunità che estranei possano liberamente entrare all'interno di una istituzione scolastica durante un'occupazione o, peggio, durante una co-gestione.

Pare che l'associazione effettui delle vere e proprie conferenze, con tanto di utilizzo delle strumentazioni scolastiche, come la L.I.M. per proiettare immagini e foto utili alla propria campagna di adesione al movimento No ai Cpr. «Per le prossime settimane l'agenda è fitta, con luoghi di formazione di ogni ordine e grado», dicono sul proprio profilo dall'organizzazione «No ai Cpr». «Ci stanno arrivando tantissime richieste e nei prossimi giorni ci attende un intenso tour nelle scuole di Milano e non sono mancate incursioni on-line in istituti in altre regioni», scrivono ancora in quelle che sembrano vere e proprie reclame pubblicitarie.

Non è chiaro se queste «incursioni» siano avallate dai dirigenti scolastici o se basti ricevere una mail da un collettivo per avere l'autorizzazione all'ingresso di una istituzione scolastica frequentata da minorenni in formazione. Per altro, proprio nei comunicati in cui l'associazione «No ai Cpr» realizza a seguito delle «lectio magistralis» nelle scuole viene avanzato l'invito alla partecipazione a una «mobilitazione» per la «chiusura di tutti i Cpr» che si terrà a Milano il prossimo 6 aprile. Uno sbilanciamento propagandistico che non dovrebbe trovare spazio all'interno delle scuole senza un contraddittorio valido che, ovviamente, i collettivi non permetterebbero.

Perché loro sono democratici.

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