Cronaca locale

Incidente tram-bus, il conducende del suv patteggia

Marco Trabucchi, procuratore sportivo, condannato a un anno e undici mesi con la condizionale: con la sua auto provocò lo scontro tra i due mezzi pubblici, nel quale morì una donna. L'accusa era di omicidio colposo

A ricordare l'incidente, ancora oggi, ci sono i fiorni vicino al semaforo di corso di porta Vittoria. Era il febbraio del 2008. Invadendo a bordo del suo suv la corsia preferenziale all'altezza del Palazzo di Giustizia, provocò uno scontro tra un autobus e un tram nel quale perse la vita una donna e 26 persone rimasero ferite, alcune gravemente. Oggi Marco Trabucchi, procuratore sportivo di origine svizzera, ha patteggiato, davanti al giudice monocratico milanese, un pena di un anno e 11 mesi di reclusione per omicidio colposo e lesioni colpose, con la sospensione condizionale. Il giudice della nona sezione del Tribunale di Milano ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dall'imputato e che aveva avuto il consenso del publico ministero Cecilia Vassena. Trabucchi ha avuto il consenso a patteggiare, anche perchè la sua assicurazione ha già risarcito quasi tutte le persone coinvolte nell'incidente. I familiari della vittima, Giuliana Grossi, erano già stati risarciti prima che cominciasse il processo, mentre nelle scorse settimane il conducente del tram, Marco Momentè, che rimase gravemente ferito, aveva ottenuto 988mila euro. Anche il Comune di Milano e l'Atm, costituiti parti civili, hanno ottenuto un risarcimento. È in via di definizione poi il risarcimento di una ragazza turca, finita su una sedia a rotelle a seguito dell'incidente, che avvenne in corso di Porta Vittoria. Il 14 febbraio 2008 il suv Porsche Cayenne guidato da Trabucchi invase la corsia preferenziale degli autobus, urtando un bus che poi si scontrò frontalmente con un tram della linea 12.

Per quanto riguarda la posizione del conducente del bus, il pm Cecilia Vassena si appresta a inoltrare una nuova richiesta di archiviazione, dopo che il gip Guido Salvini ne aveva respinta una in precedenza, disponendo nuove indagini.

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