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Gli 007 americani spiano anche gli italiani: intercettate telefonate, sms ed e-mail

Dalla Francia lo scandalo si allarga anche a noi. Gli 007 Usa: "Controlliamo i Paesi alleati, per noi conta solo la legge americana". E il Copasir chiede spiegazioni a Palazzo Chigi

Gli 007 americani spiano anche gli italiani: intercettate telefonate, sms ed e-mail

Riesplode lo scandalo sul controllo delle telefonate e di internet da parte dei servizi di sicurezza americani. Hollande ha espresso a Obama la sua "profonda disapprovazione" in merito allo spionaggio della Nsa di decine di migliaia di dati telefonici dei francesi, "pratiche inaccettabili" tra alleati e amici. Intanto lo scandalo si allarga e coinvolge anche l'Italia. Come riporta il Corriere della sera circa tre settimane fa una delegazione del Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti), in missione negli Stati Uniti, è venuta a conoscenza che sotto il setaccio dell'intelligence a stelle e strisce sono finiti anche i telefoni e i computer degli italiani, attraverso un monitoraggio su larga scala. Un'operazione, inquadrata nel sistema di sorveglianza "Prism", che sarebbe iniziato anni fa e andrebbe avanti anche oggi. Per fare chiarezza domani pomeriggio il Copasir incontrerà il sottosegretario con delega ai servizi, Marco Minniti. Perché è indubbio che la raccolta sistematica di questi dati sensibili non può più essere negata. E, se il sistema, a detta della Nsa, rispetta le leggi americane sulla privacy, è tutto da dimostrare che lo stesso possa dirsi per le norme italiane. Ovviamente questo è un problema nostro, non degli americani.

Anche se l'obiettivo, dichiarato, è l’attività investigativa antiterrorismo, è necessario che le operazioni di intelligence avvengano nel rispetto delle leggi, a tutela della libertà e del diritto alla privacy dei cittadini. Resta da vedere, a questo punto, come reagirà il governo italiano. "Le risposte che abbiamo avuto dai vertici delle nostre strutture non sono affatto tranquillizzanti - spiega Felice Casson, membro Copasir del Pd -. L’audizione del sottosegretario Minniti dovrà servire a pretendere maggiore chiarezza sulla posizione del nostro governo. Appare evidente che gli Stati Uniti abbiano acquisito informazioni su persone e autorità in tutta Europa. Quali elementi concreti esistono per escludere che questo non sia accaduto anche nei confronti dei politici e delle autorità del nostro Paese?". Particolare curioso (e per certi versi inquietante): sms, email e conversazioni dei parlamentari del Copasir in visita a Washington sono stati posti sotto controllo. Dopo Hollande anche Letta alzerà la voce con Obama?

Il Copasir vuole andare a fondo alla questione e chiede chiarimenti al governo. Ma Giacomo Stucchi, presidente del comitato, smorza le polemiche: "A quanto ci è stato riferito dagli Usa, i filtri che la Nsa utilizzava prevedevano l’impossibilità di acquisire dati relativi a cittadini italiani nel nostro Paese. Se questo è vero e i filtri hanno funzionato, non c’è stata alcuna acquisizione di dati in Italia. Ora il governo dovrà confermare le rassicurazioni che abbiamo avuto nella nostra recente missione negli Stati Uniti oppure spiegare se ci sono stati anche problemi di cui non siamo ancora a conoscenza. Anche nel caso francese - fa però notare Stucchi - si parla di metadati, ovvero identificativi di chiamata, durata della telefonata o destinatario della mail, ma senza possibilità di acquisirne i contenuti. Negli Usa, infatti, i metadati sono più 'lavorabili' rispetto a contesti di altri paesi". "In ogni caso -rimarca il numero uno del Copasir- domani la questione sarà all’ordine del giorno dei nostri lavori. La affronteremo con Minniti, che riferirà al Comitato anche su altri temi". Stucchi però tiene a chiarire subito una cosa, sgomberando il campo da possibili ombre sul Comparto Intelligence: "I nostri Servizi -spiega- dopo aver informato il governo, quando sono stati convocati hanno sempre risposto agli interrogativi posti dal Copasir". E "anche ieri, durante una visita di membri del Comitato a un centro dei Servizi, ci sono state date informazioni che ritengo esaustive oltre che delicate e riservate. Questo -taglia corto Stucchi- testimonia anche una trasparenza reale dell’Intelligence rispetto al Parlamento".

Interviene anche Massimo D'Alema, ex presidente Copasir: "Non abbiamo mai concesso agli Stati Uniti - spiega a margine di un intervento elettorale a Trento - di intercettare le telefonate dei cittadini italiani. Siamo un Paese sovrano e da noi per esempio non possono essere effettuate intercettazioni dei cittadini italiani senza l’autorizzazione della magistratura. È previsto anche per i servizi segreti che ci sia un magistrato che controlla e autorizza, nei casi in cui ci siano le motivazioni per autorizzare".

Anche il Garante della Privacy chiede spiegazioni a Enrico Letta: "È indispensabile che il Governo accerti, con tutti gli strumenti utili, se la raccolta, l’utilizzo e la conservazione di informazioni relative alle comunicazioni telefoniche e telematiche abbia coinvolto anche i cittadini italiani", ha scritto Antonello Soro in una lettera indirizzata al premier, "Si tratta di una indispensabile operazione di trasparenza in quanto tali condotte, se confermate, avrebbero primariamente violato i principi fondamentali in materia di riservatezza dei cittadini e reso evidenti le debolezze connesse alla sicurezza delle reti e dei sistemi informatici rilevanti sul piano nazionale".

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