Cronache

Evviva il vintage se non sa di demodé

Va di moda il vintage. L'importante è non far passare per vintage modelli antichi e démodé

Evviva il vintage se non sa di demodé

Va di moda il vintage, l'usato griffato, ricercatissimo nei negozi specializzati (sempre più numerosi) e soprattutto online. In tempi di crisi, spesso il vintage diventa una necessità: oggi sono ben poche le italiane disposte a spendere per un vestito il doppio dello stipendio mensile della commessa che glielo vende. Inoltre, vuoi mettere il glamour di un abito anni '70 cucito a mano? Se poi reca una firma famosa, il gioco è fatto. Barbara D'Urso ha da poco festeggiato il compleanno con una cena a tema, «I figli dei fiori», e le amiche si sono presentate indossando deliziosi abiti vintage scovati nell'armadio della mamma o nei mercatini della domenica. È vero che i personaggi dello spettacolo, per il lavoro che fanno, possono permettersi di vestire sempre in modo anticonformista, come la mitica Patty Pravo o l'immortale Franco Califano, che hanno sempre esibito un look vintage tutto personale, fuori da ogni regola e moda. Ma oggi questa tendenza ha fatto breccia in molte altre categorie. Non è raro vedere politiche come Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e Anna Finocchiaro, o giornaliste come Cesara Buonamici e Maria Cuffaro, indossare abiti datati, e non è solo una questione di fisico.
Sfogliando qualunque quotidiano, sempre affollato di articoli ansiogeni sulla crisi economica, è impossibile non notare lo stridente contrasto fra disastrose notizie finanziarie e intere pagine pubblicitarie raffiguranti stupende indossatrici agghindate con almeno 10mila euro di prodotti di moda addosso. Però di questi tempi i maestri della haute couture vendono poco, perché la recessione, da sempre, dà impulso a nuove modalità di espressione e a nuovi trend, fissando una diversa estetica dello stile. Per esempio, dopo vent'anni di oblio sono tornate di grande attualità le sarte per donne, che tagliano e cuciono i vestiti in casa per clienti fino a ieri modaiole, e che rifanno, a prezzi stracciati, modelli identici a quelli delle grandi maison. Certo lo stile non fa rima con budget, basta osservare le neomilionarie dell'Est europeo vestite come escort di lusso. È necessario avere un minimo di cultura e tradizione per non cadere nella volgarità e nel cattivo gusto.
L'importante è non far passare per vintage modelli antichi e démodé come quelli che hanno reso famosa Franca Leosini, i quali confermano che oggi la moda anziché guardare al futuro ha lo sguardo rivolto al suo glorioso ma snobbato passato.

Viva il vintage, dunque.

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