Politica

I comuni mortali ieri in fila per tre ore con la colica

Abbiamo provato a metterci in coda nello stesso ospedale. In sala d’attesa rabbia contro Celentano. I medici: così abbiamo evitato il caos

Sanremo«Celentano? Già prima non lo sopportavo, ora ancora meno». Chiara è seduta su una sedia del pronto soccorso dell'ospedale Borea di Sanremo da oltre 3 ore. Ha appena saputo che il giorno prima «il molleggiato» in una mezz'oretta è entrato e uscito dallo stesso ospedale con tra le mani il suo bel referto. Visita lampo al pronto soccorso, radiografia, diagnosi e via di corsa a casa con una frattura del quinto dito del piede mentre lei, turista milanese in vacanza in Liguria con forti dolori addominali, aspetta buona buona il suo turno da ore. «È una vergogna doveva aspettare anche lui».

Già perché di norma una frattura di quell'entità viene classificata dal pronto soccorso come «codice verde» che richiede, come certifica la scritta che campeggia beffarda in sala di attesa, un tempo di visita che (a seconda del numero di accessi) avviene solitamente non prima di due ore. Quando va bene. Allora perché Celentano se l'è cavata così velocemente? «Immaginate il caos che crea un personaggio come lui in una sala d'attesa affollata tra autografi e fotografie -racconta la dottoressa Stefania Russo, primario di radiologia- Lo abbiamo letteralmente chiuso in una saletta riservata agli infermieri insieme alla moglie che lo ha accompagnato e lo abbiamo refertato nel minor tempo possibile». Di fatto, un trattamento di favore quindi, anche se la dottoressa rivendica la bontà del proprio operato. «Era interesse nostro e di tutti i pazienti non creare scompiglio. La sua presenza non ha in alcun modo interferito con le altre visite né tantomeno penalizzato gli altri pazienti». Per dire almeno uno con l'emorragia cerebrale non ha dovuto cedere il passo alla star...

Ma Adriano, paladino dei più deboli e censore dei privilegi della casta come l'amico Beppe Grillo che ha appoggiato alle ultime elezioni, non ha certo protestato per non aver atteso a lungo tra la «sua» gente. «Non si è mai tolto gli occhiali da sole ma è stato cortese. …La guardia del corpo invece ci ha invitato più volte a fare presto ma gli abbiamo risposto a tono». Anche in quello che la stessa dottoressa definisce un «agosto terribile» per il pronto soccorso di Sanremo, in cui si registra un numero record di accessi quotidiani, «il molleggiato» aveva fretta, tanto da rifiutare la visita specialistica. Altro che lento.

Con il referto in mano è stata sufficiente una chiamata all'ortopedico di fiducia a Milano. Saluti a tutti e via, senza nemmeno farsi fasciare come prassi prevede perché, a quanto pare, non sopporta le fasciature. Intanto Mimmo, è in attesa al pronto soccorso da due ore, guarda un po', con una probabile frattura a un dito. Ma d'altra parte sono tempi difficili e la deriva morale è dietro l'angolo. «C'è solo individualismo fra i politici e fra la gente. La tv ci sta abituando a pensare ognuno per sé».

Chi lo ha detto? Proprio lui, Celentano.

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