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Alfano rilancia le primarie E su Forza Italia avverte: "Non vada agli estremisti"

Scontro tra falchi e colombe. Alfano: "Il partito non finisca agli estremisti". Capezzone: "Estremista è chi alza le tasse"

Alfano rilancia le primarie E su Forza Italia avverte: "Non vada agli estremisti"

"La mia idea non è cambiata rispetto alla fine del 2012 quando lanciammo le primarie. Alle prossime elezioni, il nostro candidato dovrà essere scelto attraverso primarie il più aperte possibile, alle quali partecipi il più alto numero di simpatizzanti". A dirlo è il vicepremier Angelino Alfano in un passaggio del prossimo libro di Bruno Vespa. "Io stesso, poi, le bloccai quando Berlusconi decise di ripresentarsi, e Giorgia Meloni ancora me lo rimprovera", continua l'ex Guardasigilli. Che poi, a proposito della linea del partito, aggiunge: "Il nostro è stato sempre un grande movimento a guida e a prevalenza moderata. Non è un bene che finisca in mano a estremisti. Berlusconi non lo è, ma c’è il rischio che nella gestione pratica e quotidiana della comunicazione si prenda quella deriva".

"Il punto di separazione non è stato e non è il nome del nuovo partito, Forza Italia, che richiama anni bellissimi, e neanche i ruoli personali, a cominciare dalla segreteria del partito. Le questioni sono sempre state tre, e cioè la linea del partito, la stabilità del governo e il futuro, ovvero la modalità attraverso cui si individua il futuro gruppo dirigente a cominciare dai prossimi candidati per tutte le competizioni, oltre all`idea di rilanciare un grande centrodestra sul modello della formidabile intuizione di Silvio Berlusconi del 1994 che ebbe enorme successo e che si ripeté nel 2001 con la Casa delle Libertà. Un'alleanza delle forze politiche alternative alla sinistra, che condivisero un programma dentro una coalizione che vinse e governo per cinque anni. E a proposito della linea del partito, il nostro è stato sempre un grande movimento a guida e a prevalenza moderata. Non è un bene che finisca in mano a estremisti. Silvio Berlusconi non lo è, ma c'è il rischio che nella gestione pratica e quotidiana della comunicazione si prenda quella deriva", afferma Alfano.

Sandro Bondi ha duramente criticato le parole del vicempremier. "Leggo con stupore misto ad amarezza le dichiarazioni Alfano contenute nel libro di Bruno Vespa. Per me Forza Italia è un patrimonio che non dovrebbe essere intaccato con dichiarazioni così avventate e radicali, l’unica ragione per cui scelgo di restare in Forza Italia è la leadership umana e politica del presidente Silvio Berlusconi, il quale fa bene a non lasciare Forza Italia né ai supposti estremisti né tantomeno a coloro che non
hanno dimostrato alcuna lealtà e solidarietà nei suoi confronti nel momento più difficile della sua vita personale"
. Sulla stessa linea Raffaele Fitto: "Io ragiono sul dopo Berlusconi il giorno in cui Berlusconi autorizzerà il dopo. Ricordiamo che lui ha fatto la campagna elettorale del 2013 dicendo che il candidato a Palazzo Chigi sarebbe stato Alfano. Quindi sarà ancora una volta lui a decidere che cosa si farà". Anche Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera, ha pienamente condiviso le parole di Bondi: "L’estremismo più temibile, per l’Italia e per i nostri elettori, sarebbe quello di chi dovesse accettare l’idea di aumentare la pressione fiscale o di rimettere la tassa sulla prima casa sotto falso nome".

Capezzone ha, quindi, voluto ricordare ad Alfano gli impegni presi dal partito in campagna elettorale davanti agli elettori.

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